Quattro mesi fa, una banda di delinquenti ha svaligiato una casa a Guercif per rubare una cassaforte contenente una piccola fortuna. Due dei suoi membri sono stati appena arrestati.
A quattro mesi dal furto con scasso in un’abitazione sita a Guercif durante il quale i delinquenti hanno rubato una cassaforte contenente la somma di 400mila dirham e gioielli d’oro, elementi della polizia giudiziaria sono recentemente arrivati per fare chiarezza sul caso arrestando due membri della banda. Altri membri identificati sono ancora latitanti e attivamente ricercati, si apprende da fonte giudiziaria. Uno dei due delinquenti messi dietro le sbarre, che sembra essere un recidivo, è stato arrestato a Guercif mentre l’altro è stato beccato a Khouribga.
In effetti, il caso risale alla notte tra lunedì e martedì, tra il 5 e il 6 agosto dell’anno in corso, quando il proprietario di un’abitazione situata nel quartiere Brahim affacciato sul Boulevard Moulouya, nel centro della città di Guercif, tornava da un viaggio di pochi giorni.
Esaminando la sua casa, ha notato la scomparsa della sua cassaforte che si trovava nella sua camera da letto. Conteneva una somma di 400mila dirham e gioielli d’oro. Allertati, gli investigatori della sicurezza di Guercif sono accorsi sul posto e hanno avviato le indagini necessarie. L’esame dei sistemi di videosorveglianza installati ai quattro angoli della casa e di altri locali residenziali o commerciali non ha dato risultati. I ladri avevano preso precauzioni, indossavano passamontagna. Sembra che si tratti di professionisti perché anche loro non hanno lasciato alcuna traccia sulla scena del crimine che consentisse agli investigatori di prelevarli ed esaminarli scientificamente.
Per questo gli investigatori hanno utilizzato una tecnologia che ha permesso loro di seguire le conversazioni telefoniche dei membri della banda durante l’operazione per identificare quello che vive a Khouribga e arrestarlo prima di arrestare quello che vive a Guercif.
L’indagine ha rivelato che i membri di questa banda trasportavano la cassaforte in un’auto per portarla verso Khouribga. Nell’abitazione di uno di loro sono riusciti ad aprirla utilizzando una chiave inglese.
I due membri di questa banda sono stati portati davanti all’ufficio del procuratore generale presso la Corte d’appello di Taza, che li ha tenuti in detenzione preventiva.
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