Achraf Hakimi, una stagione al top prima del Pallone d’Oro africano?

Achraf Hakimi, una stagione al top prima del Pallone d’Oro africano?
Achraf Hakimi, una stagione al top prima del Pallone d’Oro africano?
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Nonostante un programma fitto di impegni, scandito dalle partite del PSG, dalla Coppa d’Africa (CAN), dai Giochi Olimpici, dalle qualificazioni ai Mondiali e dalle amichevoli con il Marocco, Hakimi si prepara a superare, questa settimana, la soglia dei sessanta con le prossime partite contro Monaco e Lens.

Questa prolifica stagione potrebbe essere coronata dalla vittoria del Pallone d’Oro Africano, che verrà assegnato lunedì a Marrakech. Un simile riconoscimento lo collocherebbe al fianco di Mustapha Hadji, l’unico marocchino ad aver vinto questo titolo nel 1998. Metterebbe in risalto le sue straordinarie prestazioni in nazionale, nonostante il ricordo del rigore sbagliato agli ottavi dell’ultima CAN contro l’Africa. del Sud, così come la sua evoluzione al PSG dall’arrivo di Luis Enrique, ricorda Le Parisien.

Hakimi, che si descrive con un misto di ironia e serietà come un attaccante, ha trovato in Luis Enrique un allenatore che comprende le sue qualità, le sue ambizioni e le sue frustrazioni passate. In precedenza, il giocatore aveva talvolta mostrato qualche fastidio, sentendosi limitato nelle sue scalate e non sempre considerato un’opzione dai compagni, in particolare Messi e Di Maria. Ha anche espresso riserve sulla mancanza di equilibrio della squadra.

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Christophe Jallet, ex terzino destro del PSG diventato consulente di Canal +, ha osservato una trasformazione nel giocatore: “Ha avuto un periodo in cui l’ho trovato limitato, sentivamo che era più in difficoltà difensivamente perché si concentrava solo su quell’aspetto il gioco e non ha sfruttato le sue qualità. Da adesso in poi lo vediamo in completa confidenza con l’allenatore, con il ruolo assegnatogli. Lo giudicheremo dall’aspetto offensivo e mentalmente, c’è una forma di rilascio che significa che con la sua potenza e la sua velocità recupera molti tiri. Anche in una situazione uno contro uno, mi sento forte, fiducioso in effetti. Ha guadagnato fiducia”.

Luis Enrique ha saputo sfruttare il potenziale di Hakimi permettendogli di esprimere al massimo le sue qualità offensive. Il tecnico spagnolo, con una punta di umorismo, ha dichiarato addirittura dopo il pareggio contro il Nantes, sempre secondo Le Parisien: “Gioca terzino solo quando Donnarumma ha la palla. Gioca come un attaccante, come un’ala e non può giocare più in alto, altrimenti sarebbe negli Ultras.

Con tre gol e sei assist all’attivo, Hakimi è sulla buona strada per superare le statistiche delle stagioni precedenti, trovando una dinamica paragonabile a quella vissuta a Milano, dove è stato più decisivo che a Parigi. “Quando vediamo le sue prestazioni dall’inizio della stagione, non c’è dibattito. Quest’anno ha dato il massimo del suo talento e abbiamo trovato l’Inter Hakimi”, dice Christophe Jallet, citato da Le Parisien.

Luis Enrique però tempera questo entusiasmo, ritenendo che Hakimi abbia ancora margini di miglioramento: “Hakimi è bravo ma può fare meglio. Ancor di più”, ha dichiarato prima della partita contro il Lione. Ha ricordato anche l’importanza del giocatore all’interno della rosa. Con 1.569 minuti giocati dall’inizio della stagione, dodici in più del Pacho, Hakimi è il giocatore più utilizzato dal tecnico parigino.

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