Me Moussa Bocar Thiam è stato ospite del Grand Jury della Rfm, questa domenica, 15 dicembre 2024. Interrogato sull’irruzione della polizia nel municipio di Dakar per sloggiare Barthelemy Dias e impedirgli di tenere la sua conferenza stampa, il avvocato ed ex ministro delle Comunicazioni sotto il vecchio regime, ha sottolineato che “l’eccitazione è ovunque nel Paese e che tutti i senegalesi sono sorpresi perché sono pratiche che tutti noi vietiamo”.
Per l’abito nero, “ha sorpreso più di uno che questi fatti accadano oggi nel 2024, dopo un cambio di regime arrivato da Ousmane Sonko, Primo Ministro, e da Diomaye Faye, Presidente della Repubblica. Ciò è sorprendente perché sono loro che hanno sempre sostenuto che il diritto, la libertà fondamentale debba essere rispettata (diritto di manifestazione, di riunione, diritto di resistenza…).
Tuttavia, Me Bocar Thiam ha dichiarato che la destituzione di Barth dal municipio di Dakar non dovrebbe venire dal prefetto: “Avrebbe dovuto deferire la questione al presidente della Repubblica che emette un decreto, ma un prefetto non ha la competenza licenziare un sindaco è impossibile”, ha detto l’avvocato ed ex ministro delle comunicazioni sotto Macky Sall.
Sempre nelle sue spiegazioni, Moussa Bocar Thiam ritiene che l’articolo L 277 del codice elettorale menzionato in questa materia non sia necessario. «In questa materia non vale l’articolo 277 del codice elettorale, è un’eresia perché nel codice delle politiche territoriali è previsto chiaramente che il sindaco che commette un reato venga destituito e destituito dall’incarico. C’è una procedura prevista dal codice. Ci sono dei reati che un sindaco commette durante il suo mandato, questi reati se c’è un caso di ineleggibilità, è il codice degli enti locali che lo prevede e non invocheremo un codice elettorale poi che quella persona abbia ricoperto questa carica da due anni e non vi è alcun fatto nuovo”.
Secondo l’avvocato: “in questo caso valgono solo le norme del codice degli enti locali”.
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