È consuetudine di un settore culturale che tiene in grande considerazione la concorrenza: chi dice “fine anno” dice anche “elenchi dei migliori videogiochi”. A questo proposito, l’anno 2024 è stato segnato da alcune battute d’arresto, come il rinvio delAssassin’s Creed Ombre ci vediamo l’anno prossimo o alla fine improvvisa Concordiaappena due settimane dopo la sua uscita. Tuttavia, nonostante la procrastinazione dei leader del settore, è bastato cercare per trovare un numero significativo di fantastiche pepite con cui i giornalisti di Pixel si sono divertiti moltissimo.
Le scelte di Florian Reynaud:
« Like a Dragon: Infinite Wealth”: la yakuza alle Hawaii
Dopo essere riuscito brillantemente a succedere allo storico protagonista della serie nel 2020, Ichiban Kazuya torna quest’anno in Come un drago: ricchezza infinitail nono episodio canonico di una saga precedentemente nota come Yakuza. Estremamente generoso (è perfettamente possibile dedicarci più di cento ore), si colloca nella continuità della licenza, oscillando tra l’assurdo e il commovente. La storia principale, trasferita alle Hawaii, ma ancora incentrata sulla malavita giapponese, è abbinata, come è consuetudine, a un’incredibile quantità di attività collaterali perfettamente divertenti. E se, come le opere precedenti, Ricchezza infinita ha difetti e lunghezze, è ancora una volta un serio contendente al titolo di gioco più divertente dell’anno.
Disponibile su PC, PS4, PS5, Xbox One e Xbox Series, 70 €.
« Metafora: ReFantazio”: dungeon ed elezioni
Frutto del lavoro di ex manager della popolare saga Persona, Metafora: ReFantasia utilizza la consolidata formula Atlus. Ovvero, da un lato dungeon tortuosi in cui bisogna affrontare nemici in combattimenti a turni molto dinamici, e dall’altro una vita quotidiana fatta di legami sociali da forgiare e impegni in agenda da rispettare. Differenza notevole, scambiando un contesto moderno con un fantastico universo medievale, Metafora: ReFantasia tenta una storia che affronti maggiormente la politica e anche, perché no, un po’ di idealismo nelle sue parole.
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