Nel suo ultimo rapporto la Corte dei Conti ha criticato in diversi punti il Ministero della Transizione Energetica e dello Sviluppo Sostenibile. Ritardi nell’attuazione di grandi progetti, mancata realizzazione di riunioni, ritardi nella pubblicazione di testi… La Corte attacca duramente l’attuale governo e quelli precedenti.
Sebbene la Strategia Energetica Nazionale (SEN) 2009-2030 abbia fissato come obiettivi strategici la sicurezza dell’approvvigionamento e della disponibilità di energia, la generalizzazione dell’accesso all’energia a prezzi competitivi, il controllo della domanda energetica e la preservazione dell’ambiente, numerose carenze sono state registrate sin dalla sua attuazione .
Si ricorda che la SEN dovrà promuovere l’ottenimento di un mix energetico ottimizzato basato su scelte tecnologiche affidabili e competitive, la crescita delle energie rinnovabili (EnR) grazie alle risorse nazionali e lo sviluppo dell’efficienza energetica, fissata come priorità nazionale.
La Strategia Energetica Nazionale interessa diverse componenti, vale a dire i settori dell’elettricità, delle energie rinnovabili, dell’efficienza energetica, dei combustibili e dei carburanti, dell’energia nucleare, dell’esplorazione petrolifera, dello scisto bituminoso e della bioenergia.
La Corte rileva che “sono stati compiuti progressi significativi, consolidando il posizionamento del Marocco come paese impegnato nella transizione energetica”, ma ricorda che diversi aspetti meritano ancora miglioramenti, in particolare la governance del settore energetico e il raggiungimento degli obiettivi fissati per ciascuna componente della strategia.
Per quanto riguarda la governance del settore energetico, la Corte indica che il processo di pianificazione ha riguardato principalmente il settore elettrico e ha trascurato gli altri. Cita lo sviluppo di piani per attrezzature legate alla produzione e al trasporto di energia elettrica, ma sottolinea altri aspetti importanti, come la sicurezza dell’approvvigionamento, l’efficienza energetica e la diversificazione delle fonti energetiche, “non sono stati sufficientemente affrontati”.
L’istituzione sottolinea, con dati a sostegno, che le riunioni degli organi di governo degli enti e delle imprese pubbliche (EEP) operanti nel settore energetico non si sono svolte regolarmente. Ad esempio, il consiglio di amministrazione dell’Ufficio nazionale dell’elettricità e dell’acqua potabile (ONEE) ha tenuto solo 5 riunioni delle 28 previste tra il 2010 e il 2023, rileva la stessa fonte.
Ritardi in diversi progetti
– Per quanto riguarda le energie rinnovabili, la loro quota nel mix elettrico, in termini di capacità di produzione installata, è aumentata dal 32% nel 2009 al 40% alla fine del 2023, rimanendo quindi al di sotto dell’obiettivo del 42% fissato per il 2020, indica l’istituzione che sottolinea che questo ritardo è dovuto principalmente al lento completamento di numerosi progetti di produzione di energia rinnovabile.
– Anche il trasferimento degli impianti e dei progetti di energia rinnovabile dall’ONEE al MASEN è stato ritardato, si ricorda. A fine settembre 2024 tale operazione non è ancora avvenuta, anche se la Legge n. 38.16 fissava la scadenza per tale operazione a settembre 2021.
– La separazione dei ruoli nel settore elettrico (produzione, trasmissione, distribuzione) è stata realizzata solo alla fine del 2023. Non è stata fissata alcuna scadenza per la chiusura di questa operazione, che ritarda il raggiungimento dell’obiettivo di creare un gestore di rete, come indicato nella legge n. 48-15.
– Lo sviluppo dell’energia nucleare e delle biomasse, considerate dalla SEN come leve per rafforzare la sicurezza energetica, alla fine del 2023 rimane ancora in una fase “embrionale”, sottolinea il rapporto.
Oltre ai ritardi, il rapporto sottolinea altri aspetti, in particolare quello dell’efficienza energetica, adottata come priorità nazionale.
“Una prima versione della strategia nazionale per l’efficienza energetica è stata sviluppata nel 2014, seguita da una seconda versione nel 2019. Tuttavia, nessuna di queste versioni è stata approvata, ostacolando così l’attuazione delle misure pianificate”sottolinea il documento. E da aggiungere che la debolezza delle risorse finanziarie, il ritardo nella pubblicazione di alcuni testi di attuazione della legge 47.09 e l’assenza di un sistema di incentivi hanno limitato l’attuazione delle misure di efficienza energetica.
Per quanto riguarda gli idrocarburi, la Corte dei conti segnala che dall’adozione della SEN le scorte di riserva di vari prodotti petroliferi sono rimaste al di sotto del livello richiesto di 60 giorni, citando ad esempio che le scorte di gas, benzina e gas butano non hanno superato rispettivamente 32, 37 e 31 giorni nel 2023.
“Sono stati registrati progressi limitati nella diversificazione dei punti di ingresso per i prodotti petroliferi”, aggiunge la Corte, precisando che dal 2009 è stato creato un solo nuovo punto di ingresso, presso il porto di Tanger Med.
Infine, per quanto riguarda il settore del gas naturale, fondamentale per il progressivo abbandono del carbone nella produzione elettrica, egli “ha sofferto anche per il fallimento delle iniziative intraprese”, prende atto del rapporto, pur sottolineando che dal 2011 sono stati lanciati diversi tentativi, ma che finora non è stata adottata alcuna strategia ufficiale per lo sviluppo di questo settore.