Prima dei razzi e degli astronauti c’erano gli aerei e i piloti. Il marchio svizzero rivisita la sua storia che risale ai tempi dell’aeronautica americana…
Ad Astra, guardando verso lo spazio infinito, prima la Luna, poi Marte, poi… L’Omega Speedmaster resterà per sempre l’orologio indossato sopra le tute dai pionieri americani della conquista dello spazio. Ma prima di sopravvivere ai test di selezione che gli hanno permesso di entrare a far parte dei pacchetti della NASA, esisteva già.
È a quest’epoca che si ispira direttamente il nuovo Speedmaster Pilot (10.400 euro), un orologio in stile neo-vintage con cassa in acciaio opaco da 40,85 mm di diametro, che si ispira al primissimo Speedmaster lanciato nel 1957. Un pezzo che una volta era la “scelta dei piloti”, soprattutto quelli dell’aeronautica americana. Alcuni di loro si uniranno successivamente al programma Mercury, il primo programma spaziale con equipaggio della NASA.
Sul quadrante nero opaco granulato troviamo due sottoquadranti opalini e smussati. A ore 3 si trova il contatore dei 60 minuti e delle 12 ore con lancetta triangolare arancione opaca e numeri bianchi trasferiti. Un promemoria dell’indicatore della “velocità di combustione” nelle cabine di pilotaggio degli aerei. A ore 9 troviamo il display dei Piccoli Secondi, con un’estetica target/mirino ispirata ai cruscotti.
Mentre la lancetta centrale del cronografo nero opaco ha una punta a forma di aeroplano verniciata arancione, la lunetta è dotata di un anello in alluminio opaco. Per gli appassionati del modello, preserva l’eredità dello Speedmaster grazie alle incisioni “Dot Over Ninety” e “Diagonal to Seventy” sulla scala tachimetrica. Questo orologio, disponibile con cinturino NATO grigio o acciaio, è dotato di calibro Co-Axial Master Chronometer 9900, certificato METAS, alloggiato dietro il fondello in metallo con impresso il tradizionale medaglione Speedmaster “Seahorse” e inciso con l’indicazione di resistenza all’acqua “100 m/330″. ” piedi”.
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