Hamas sarà bandito in Svizzera per cinque anni. Dopo il Consiglio degli Stati, il Nazionale ha accettato mercoledì, con 168 voti favorevoli, 6 contrari, un progetto del Consiglio federale elaborato dopo l’attentato del gruppo islamista del 7 ottobre 2023. Una parte dei Verdi si è astenuta.
La Svizzera non deve rimanere inattiva di fronte al terrorismo, ha sostenuto per la commissione Jacqueline de Quattro (PLR/VD). Si tratta di inviare un segnale di pace e di protezione della popolazione, ha aggiunto Dabid Zuberbühler (UDC/AR). E stimare che Hamas rappresenti una minaccia non solo per la regione ma anche per il mondo. «Dobbiamo garantire che in Svizzera non vi sia alcun sostegno ad Hamas».
Il lavoro umanitario non è in pericolo
I deputati di tutti gli schieramenti hanno condannato le “atrocità” del 7 ottobre 2023, che non devono rimanere senza conseguenze. Secondo Fabian Molina (PS/ZH), l’obiettivo deve rimanere la soluzione dei due Stati. La Svizzera deve mantenere un certo margine di manovra ed essere in grado di entrare in contatto con tutti gli attori del conflitto. Anche Fabien Fivaz (Vert-es/NE) ha parlato del ruolo della Svizzera nella ricostruzione della Striscia di Gaza.
La sinistra ha cercato di limitare la portata del divieto, per non ostacolare il lavoro delle organizzazioni attive in particolare nella promozione della pace e degli aiuti umanitari.
La definizione troppo vaga di sostegno ad Hamas aveva indotto il Cantone di Ginevra, il PLR, i partiti di sinistra e le ONG a chiedere che le eccezioni alla punibilità fossero più esplicite, in modo da escludere il lavoro umanitario. Il Consiglio federale non aveva ascoltato queste lamentele.
Queste attività non saranno punibili, ha assicurato il ministro della Giustizia Beat Jans, sottolineando che nel progetto figurano delle eccezioni. È stato seguito. Nel mirino del progetto rientrano anche le organizzazioni che fungono da copertura per Hamas, quelle che ne derivano, nonché le organizzazioni e i gruppi che agiscono su suo ordine o in suo nome.
Come ha scritto Tempoquesto disegno di legge, che il Consiglio federale auspica possa essere utile «alla promozione dei diritti umani e alla convivenza pacifica dei popoli», costituisce un indicatore a lungo termine della politica estera svizzera. Un “pesante precedente”, secondo Geneva Call, organizzazione umanitaria che mira a proteggere i civili nei conflitti armati, con cui “la Svizzera si allontana dalla sua pratica storica di non tenere liste “nere” di organizzazioni terroristiche oltre quella ipotizzata dall’Ufficio di Sicurezza delle Nazioni Unite Consiglio. Con questa conseguenza: “Il sicuro vantaggio diplomatico di cui attualmente gode la Svizzera rispetto a tutti i suoi vicini […] andrebbero sicuramente perduti”.
Il Consiglio federale ha già deciso l’11 ottobre 2023 di qualificare Hamas come organizzazione terroristica in seguito agli attacchi del gruppo islamista. Le due Camere hanno già adottato ciascuna nel dicembre 2023 due mozioni volte anche a mettere al bando Hamas.