Romania: Annullamento del voto presidenziale, elettori arrabbiati

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Calin Georgescu-Roe ha impugnato l’annullamento davanti ai tribunali rumeni e davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo

Mihai Barbu/AFP

“Presidente Calin Georgescu”, “ladri!”, “aprite i seggi elettorali”: oltre un centinaio di rumeni si sono recati alle urne domenica mattina insieme al candidato di estrema destra per protestare contro l’annullamento del secondo turno delle elezioni presidenziali.

Milioni di elettori sono stati chiamati alle urne questa domenica per scegliere tra Calin Georgescu, accusato di simpatie filo-russe, e la sua rivale filo-europea Elena Lasconi. Ma venerdì, con una nuova svolta, la Corte Costituzionale ha deciso di fare tabula rasa e ricominciare da zero. Una misura senza precedenti nel Paese dell’Est europeo ed estremamente rara in Europa.

In questione, “molteplici irregolarità e violazioni della legge elettorale hanno distorto” il voto in un contesto di sospetti di ingerenza russa. Un “colpo di stato”, secondo il candidato nazionalista, che ha sorpreso il primo turno al primo turno del 24 novembre ed era favorito nei sondaggi.

“È il giorno della Costituzione, ma in Romania non c’è nulla di costituzionale”, ha aggiunto il sessantenne, accusando le autorità di aver agito per paura della sua vittoria. Calin Georgescu ha annunciato di aver contestato l’annullamento davanti ai tribunali rumeni e davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU).

Prendendo la retorica russa

Vestito con un cappotto scuro e una sciarpa blu, Calin Georgescu-Roe ha detto che non ha invitato i suoi sostenitori a “fare nulla”, mentre in altre parti del paese non sono stati osservati grandi raduni.

Abituato a discorsi nazionalisti e mistici, Calin Georgescu-Roegen ha in passato manifestato la sua ammirazione per Vladimir Putin ma ora afferma di “non esserne un tifoso” e nega ogni legame con la Russia. Si oppone agli aiuti all’Ucraina e sostiene soprattutto la ricerca della “pace”, posizione consueta tra i sostenitori della retorica russa.

Più di 25.000 account TikTok per la sua elezione

La sua possibile vittoria ha fatto temere a Bruxelles e Washington un riorientamento strategico in questo paese dell’UE, che è diventato un pilastro della NATO dallo scoppio della guerra nella vicina Ucraina.

Secondo le autorità rumene, il candidato ha beneficiato di una “campagna di guerriglia coordinata” sulla piattaforma di origine cinese TikTok, che ha negato le accuse ma è stata posta sotto sorveglianza rafforzata da parte dell’UE. I servizi segreti hanno tracciato parallelismi con i precedenti tentativi di interferenza elettorale russa in Europa e hanno identificato “25.000 account TikTok” direttamente associati alla sua campagna.

Riferiscono anche il conto di Bogdan Peschir, che tra il 24 ottobre e il 24 novembre ha effettuato pagamenti per 381.000 dollari (circa 335.000 franchi) a internauti che hanno contribuito a promuovere Calin Georgescu-Roegen. Anonimo fino a poco tempo fa, ha paragonato il suo sostegno a quello di Elon Musk per Donald Trump.

Legato al mondo delle criptovalute, secondo i media è al centro delle indagini e sabato sono state effettuate perquisizioni nel centro del Paese. Calin Georgescu-Roegen ha assicurato domenica di non conoscerlo. Un altro funzionario di estrema destra, George Simion, anch’egli contestato la decisione, ha chiesto che venga accesa una candela davanti ai seggi elettorali – nella speranza “di superare questo ostacolo senza precedenti in 35 anni di democrazia”.

(afp)

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