Nell’ambito degli emendamenti alla legge finanziaria per il 2025, la CDT propone di tassare i depositi e i conti bancari, gli immobili, nonché le azioni e le obbligazioni dei più ricchi. L’aliquota fiscale prevista sarebbe dello 0,20% per i beni compresi tra 10 e 100 milioni di dirham e dello 0,25% per quelli superiori a 100 milioni di dirham.
Per la CDT, questa tassa farebbe sì che i più ricchi contribuiscano maggiormente al finanziamento dei servizi pubblici e allo sviluppo del Paese. Si punta anche a “ristabilire un equilibrio tra le diverse fasce di reddito”, nelle parole usate dal sindacato.
In questa prospettiva di giustizia sociale e fiscale, la CDT propone anche di aumentare la fascia di reddito esente dall’imposta sul reddito a 60.000 dirham e di limitare l’aliquota fiscale massima al 35%.
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Il gruppo parlamentare vuole anche escludere le pensioni di vecchiaia dall’imposta sul reddito, sostenendo la necessità di “solidarietà tra le generazioni”.
Infine, la CDT chiede che le aziende dei settori del gas naturale, dell’olio motore, dell’importazione di carburanti e delle telecomunicazioni non beneficino più di esenzioni fiscali temporanee. Secondo lei, queste aziende “realizzano profitti significativi sul mercato nazionale” e devono quindi “contribuire al finanziamento dell’economia nazionale”.
La CDT chiede anche un rafforzamento delle risorse umane dell’ispettorato del lavoro, chiedendo l’assegnazione di 100 posti di bilancio aggiuntivi, perché è imperativo fornire al corpo degli ispettori del lavoro risorse umane sufficienti per garantire il normale funzionamento dell’organismo , insiste il gruppo.
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