Caso Nzoy: proteste contro l’archiviazione dell’accusa

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Omicidio alla stazione di Morges

Forti proteste contro l’archiviazione del caso che scagiona la polizia

Il collettivo Justice4Nzoy indice una manifestazione il 7 dicembre per manifestare contro la chiusura delle indagini da parte della Procura.

Pubblicato oggi alle 18:03

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L’agente di polizia che ha ferito a morte Roger “Nzoy” Wilhelm il 30 agosto 2021 su una banchina della stazione di Morges ha usato la sua arma da fuoco “per legittima difesa”. Questa la conclusione della Procura della Repubblicache ha chiuso il caso, indigna il collettivo Justice4Nzoy. In un comunicato stampa pubblicato giovedì mattina si chiede una manifestazione sabato 7 dicembre alle 15 in Place du 14-Juin a Losanna. “Per esprimere la nostra rabbia contro questa decisione scandalosa”. Decisione che sarà impugnata, ha detto l’avvocato della famiglia, sig.e Ludovico Tirelli.

Ha rotto il silenzio anche la commissione indipendente incaricata di far luce sulla morte di Roger Nzoy Wilhelm. A sostegno dei cari della vittima, questo collettivo composto da esperti volontari (avvocati, medici, psicologi) hanno svolto le proprie indagini su quanto accaduto quel giorno.

Oltre ai tre colpi sparati dal poliziotto che si è sentito minacciato dall’uomo visibilmente disturbato, armato di coltello, al centro del caso c’è anche l’atteggiamento dei suoi tre colleghi. È accertato che gli agenti hanno aspettato più di sei minuti e l’arrivo di un’infermiera prima di prestare le cure alla vittima, che era ammanettata a terra ed era ancora viva. “Il rapporto dell’autopsia rileva che le ferite causate dal terzo colpo sono state necessariamente mortali in brevissimo termine”, ha detto la Procura per giustificare la sua decisione di non deferirli al tribunale per mancata prestazione di aiuti.

Ferite ravvivate

Il pubblico ministero si atteggia a arbitro mentre spetta ai giudici decidere, in caso di accuse di omicidio da parte di agenti statali, stima la commissione indipendente: “La posta in gioco con questa indagine parziale e con questo ordine di classificazione è nientemeno che pubblica fiducia nel monopolio statale sull’uso della forza”, riassume il suo coordinatore. “Chiediamo fin dall’inizio la ricusazione della procura di Vaud affinché un magistrato di un altro cantone possa occuparsi del caso, come raccomanda in questi casi la Corte europea dei diritti dell’uomo.”

Il licenziamento ravviva le ferite dell’ l’assoluzione pronunciata dal tribunale contro le forze dell’ordine nel caso Mike Ben Peter. Classificare la morte di Roger Nzoy «è una scelta politica che mostra ancora una volta a tutta la società che l’impunità del sistema razzista svizzero rimarrà intatta qualunque cosa accada», reagisce il collettivo Justice4Nzoy.

La Procura ha archiviato anche la morte di Lamin Fatty, un gambiano arrestato per errore dalla polizia e morto per un attacco epilettico nel carcere di Blécherette nel 2017. Adito in appello il Tribunale cantonale giudicato quest’estate che fossero necessarie ulteriori indagini.

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Vincent Maendly è giornalista nella sezione vodese dal 2006, come residente a Yverdon-les-Bains e Nyon, prima di specializzarsi in politica cantonale nel 2017. Ha conseguito una laurea in giurisprudenza presso l’Università di Losanna.Maggiori informazioni @VincentMaendly

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