Bardella critica l’“alleanza del disonore” tra Macron e Mélenchon in vista del secondo turno

Bardella critica l’“alleanza del disonore” tra Macron e Mélenchon in vista del secondo turno
Bardella critica l’“alleanza del disonore” tra Macron e Mélenchon in vista del secondo turno
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Par John Timsit

Pubblicato
ieri alle 22:11,

Aggiornamento 10 minuti fa

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Ospite lunedì sera su TF1, il presidente della Rn ha messo in guardia i francesi. La scelta che dovranno fare il 7 luglio ricadrà sugli Insoumi e sul campo nazionale.

Si sta allontanando l’orizzonte della maggioranza assoluta per il Raggruppamento Nazionale? Mentre il primo turno delle elezioni legislative si è concluso con più di 300 elezioni triangolari – su 577 collegi elettorali -, in cui il partito della fiamma e i suoi alleati sono riusciti finora a togliere le castagne dal fuoco, la sinistra e le macronie si sono moltiplicate queste ultime ore di ritiri reciproci. Obiettivo: evitare a tutti i costi che il campo nazionale abbia la maggioranza assoluta, e quindi mano libera alla fine del ballottaggio. Cosa ne pensa la persona principale?

Ospite di «20 ore» da TF1 lunedì sera, il presidente della RN Jordan Bardella, che tiene d’occhio Matignon, ha denunciato un “Un’alleanza un po’ innaturale tra Jean-Luc Mélenchon ed Emmanuel Macron che è molto sorprendente”. “Un’alleanza disonorevole in un senso o nell’altro”ha deriso il nazionalista, secondo il quale “I francesi non si lasciano ingannare e devono avere chiarezza nei prossimi giorni”. Poco prima, aveva pubblicato sui suoi social network un montaggio delle due figure che si stringono la mano sorridendo dietro lo striscione del Nuovo Fronte Popolare (NFP).

Lo ha detto l’eurodeputato, 28 anni, che sta cercando di allentare la presa del fronte repubblicano “sorpreso”. Innanzitutto, di “un Presidente della Repubblica (Chi) viene in aiuto di un movimento violento di estrema sinistra, che incita all’insurrezione, alimenta un clima di antisemitismo dal 7 ottobre, non ha mai parole per condannare le atrocità di Hamas e vuole lottare contro il disordine organizzato nella società francese.” Poi di “Jean-Luc Mélenchon che invita i suoi candidati a ritirarsi per sostenere i candidati di Emmanuel Macron”.

Che ne sarà del suo futuro in caso di maggioranza relativa?

E per continuare la sua carica: “LFI ha fatto una scelta, ritirare il suo candidato per sostenere Madame Borne (candidato al Calvados, ndr) che ha attuato la riforma delle pensioni e ha moltiplicato il 49,3 (articolo costituzionale che consente di far valere in un disegno di legge la responsabilità del governo).”

Volendo fare dell’ex candidato ribelle alle presidenziali uno spaventapasseri per gli elettori macronisti, senza candidato al secondo turno e tentato dal voto del PFN, Jordan Bardella ha lanciato le sfide del secondo turno: “È una scelta tra Jean-Luc Mélenchon, primo ministro, e noi”. “Di fronte alla coalizione che guido insieme a Marine Le Pen e Éric Ciotti, assistiamo all’ascesa di questa alleanza di estrema sinistra che può vincere domenica, che vuole liberare i detenuti, disarmare la polizia, creare una montagna di nuove tasse che indeboliranno il classi medie e operaie”, ha insistito il presidente della RN.

Accetterà di essere nominato primo ministro anche in caso di maggioranza relativa, quando finora si è rifiutato di farlo? Interrogato sul suo futuro, il giovane leader ha chiesto agli elettori di essere “mobilitato» e rimase evasivo. Pur non giudicandoimpensabile» cercare qualche deputato repubblicano o varia destra “Se mancano due o tre seggi per avere questa maggioranza assoluta”.

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