L’iniziativa popolare federale «Tutela della neutralità svizzera», denominata «iniziativa della neutralità», è stata presentata l’11 aprile 2024 dal comitato d’iniziativa «Neutralitätsinitiative» alla Cancelleria federale con circa 130 000 firme valide.
Questa iniziativa, lanciata dal Blocco subito dopo la guerra in Ucraina e le sanzioni contro la Russia, sancisce nella Costituzione una definizione più rigorosa di neutralità svizzera. La Svizzera non potrebbe quindi più riprendere le sanzioni contro uno Stato belligerante al di fuori del quadro dell’ONU. Inoltre, potrebbe cooperare con un’alleanza militare (NATO) o difensiva “solo in caso di attacco militare diretto contro il Paese”.
Il Consiglio federale si era già pronunciato contro a giugno. Egli ha ricordato oggi “che l’inclusione nella Costituzione di una definizione rigida di neutralità non è nell’interesse della Svizzera e ridurrebbe il suo margine di manovra in materia di politica estera”. Invia quindi un messaggio in questo senso al Parlamento, senza controproposta.
“Il Consiglio federale”, aggiunge, “è convinto dell’importanza della neutralità per la Svizzera. Egli ritiene che l’attuale pratica della neutralità, adottata 175 anni fa, abbia dato prova di sé. L’esercizio di una neutralità flessibile, nel quadro delle disposizioni del diritto internazionale esistente, è di cruciale importanza, soprattutto nell’attuale contesto internazionale.
Fondamentalmente ritiene che «l’adesione a sanzioni ampiamente approvate a livello internazionale serva gli interessi della Svizzera, perché queste misure mirano a mantenere un ordine internazionale pacifico ed equo. Ritiene inoltre che sia nell’interesse della Svizzera collaborare con alleanze militari o difensive.