Mattatoio di Micarna occupato: quaranta antispecisti evacuati a Courtepin

Mattatoio di Micarna occupato: quaranta antispecisti evacuati a Courtepin
Mattatoio di Micarna occupato: quaranta antispecisti evacuati a Courtepin
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La polizia conferma di aver arrestato una “quaranta” attivisti del collettivo 269 Liberazione Animale che occupavano il mattatoio Micarna di Courtepin fin dalle prime ore di lunedì mattina. Alle 17 erano rimasti una decina di attivisti sul tetto.

Gli attivisti hanno fatto sentire la loro voce dal tetto dell’edificio Micarna. © Keystone

Gli attivisti hanno fatto sentire la loro voce dal tetto dell’edificio Micarna. © Keystone

Pubblicato il 01.07.2024

Considerate le circostanze, l’evacuazione procede “bene”, precisa Bertrand Ruffieux, portavoce della polizia di Friburgo. Gli attivisti hanno lottato e opposto resistenza, ma non si registrano feriti. Dopo aver sporto denuncia penale da parte della Migros, di cui Micarna è un canale, la polizia sta procedendo all’identificazione e all’interrogatorio dei manifestanti evacuati. Sono “curati dalla polizia”, confida Bertrand Ruffieux senza voler fornire ulteriori dettagli.

“L’evacuazione degli attivisti è iniziata pacificamente intorno alle 13:15. È ancora in corso e dovrebbe continuare almeno fino alle 17 circa”, spiega Bertrand Ruffieux. E da precisare che l’azienda “ha concesso ai manifestanti 10 minuti per lasciare i locali di loro spontanea volontà. Ma poiché questi si sono rifiutati, la Polizia ha effettuato l’evacuazione, in particolare tagliando le catene o rimuovendo i dispositivi che gli attivisti avevano utilizzato per collegarsi alle installazioni. Alcuni dovevano essere eseguiti”.

35 milioni di polli

In un comunicato stampa, il movimento sottolinea che il macello di Courtepin macella quasi 35 milioni di polli all’anno. Accusa la Migros, “il più grande investitore pubblicitario” del Paese, di avere “un’influenza particolarmente significativa sui consumi”.

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Per 269 Liberazione Animale la Migros “ha dimostrato in molte occasioni che i suoi profitti valgono più della vita degli animali e del rispetto dei dipendenti. Il suo modello di allevamento e produzione intensiva inquina e degrada l’ambiente, opponendosi alla prospettiva di una società che produce il proprio cibo in modo ecologico e sostenibile.

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Il movimento antispecista, fondato in Francia nel 2016, chiede 26 blocchi di macelli in Europa, l’occupazione di sedi centrali di grandi gruppi agroalimentari e la “liberazione” di oltre 3.800 animali.

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