Dopo Moustapha Diakhaté e Adama Guèye, tocca ora a Cheikh Thiam essere convocato dalla Divisione Speciale Cybersecurity (DSC). Si è presentato ieri lunedì alle 15:00. Se le ragioni esatte di questa convocazione restano incerte, essa sembra legata alle recenti dichiarazioni di Cheikh Thiam su una possibile ondata di omicidi e avvelenamenti in Senegal.
“Ci stiamo dirigendo verso una serie di omicidi e avvelenamenti in questo paese. Lo dico e me ne assumo la responsabilità”, ha detto. Queste dichiarazioni, ampiamente diffuse sui social network, hanno suscitato forti reazioni. Cheikh Thiam aveva avvertito che questi atti potrebbero prendere di mira membri della classe politica. “Non si sorprenda nessuno se vediamo morti improvvise tra i politici. Non accuso i poteri forti, ma so che non hanno scrupoli”, ha aggiunto. Ha menzionato anche la morte dell’ex ministro Mamadou Moustapha Ba, che, secondo lui, avrebbe destato i suoi sospetti: “Quando ho saputo della sua morte, ho sussultato. »
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Cheikh Thiam non si è fermato qui. Aveva citato il caso di Bougane Guèye Dany, leader del movimento Gueum Sa Bopp, affermando che quest’ultimo si era rifiutato di mangiare durante la sua detenzione presso il Centro di detenzione e correzione di Tambacounda (MAC), per paura di essere avvelenato. Lanciando un appello alla vigilanza, ha esortato gli attori politici a prendere precauzioni. “Ci saranno sicari e persino cecchini”, ha avvertito, in commenti considerati particolarmente preoccupanti da alcuni osservatori.
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