“Ottobre Rosa” è passato, ma la lotta contro il cancro non si ferma mai. In questo paese si stanno mobilitando energie per combattere il cancro al seno e al collo dell’utero, che rimangono una delle principali preoccupazioni per la salute pubblica in Senegal. Causano una significativa perdita di vite umane tra le donne. Secondo la dottoressa Fatou Diop, direttore generale dell’ospedale Pikine, “1.312 donne muoiono ogni anno e 2.024 soffrono di cancro cervicale ogni anno”.
Ma, per partecipare a questa lotta, il sindacato Sutsas dell’ospedale Pikine ha organizzato, questo sabato, la seconda edizione dello screening gratuito per il cancro al seno e al collo dell’utero. Un’iniziativa che rientra nell’ambito di “Ottobre Rosa”, per la lotta contro il cancro al seno e alla cervice. Oltre a queste consultazioni gratuite che hanno mobilitato molte donne, l’accento è posto sulla sensibilizzazione. “Utilizzeremo la sensibilizzazione per convincere le donne a sottoporsi al test. Se il cancro viene diagnosticato precocemente, può essere curato”, dichiara il professor Alassane Diouf, primario del dipartimento di ginecologia dell’ospedale Pikine. Secondo lui, questa azione fa anche parte dell’iniziativa globale per eliminare il cancro al seno e al collo dell’utero. “Questa iniziativa risale al 2018 e per far ciò è necessario vaccinare le ragazze sotto i 14 anni. Dobbiamo sottoporre a screening le donne in età fertile e curare tutte le donne sottoposte allo screening, per eliminare questa piaga che causa da 3 a 4 morti al giorno in tutto il mondo”, aggiunge il professor Diouf.
Secondo il dottor Omar Gassama, presidente della Società senegalese di colposcopia e patologie legate al papiomavirus, questa lotta è molto mal organizzata nel paese. “Per me in Senegal, lo screening ginecologico per il cancro al seno è fatto molto male. Perché è uno screening opportunistico. In Senegal e nella maggior parte dei paesi in via di sviluppo lo screening è organizzato molto male”, sottolinea. Per lui “abbiamo bisogno di una strategia politica che sia chiara e ben definita, di standard, protocolli e procedure affinché ogni donna e ogni operatore sanitario possa sapere cosa fare”.
A suo parere questa lotta deve focalizzarsi essenzialmente sulla comunicazione. “Le donne e gli uomini devono ricevere le giuste informazioni. Oltre alle donne e agli uomini, sono anche gli operatori sanitari che devono avere le informazioni giuste”, insiste il dottor Gassama. In ogni caso, Abdoul Dème, segretario generale di Sutsas, sezione del centro ospedaliero di Pikine, spiega ancora: “Diamo la possibilità a coloro che non hanno potuto fare “Ottobre Rosa” di farlo oggi”. In risposta, le donne non si sono arrese e si sono trasferite in massa a Pikine.
Di Justin GOMIS – [email protected]
Senegal