“L’ACQUISTO DELLA SOCIÉTÉ GENERALE DA PARTE DELLO STATO DEL SENEGAL È UNA BUONA INIZIATIVA”, MAGAYE GAYE, ECONOMISTA

“L’ACQUISTO DELLA SOCIÉTÉ GENERALE DA PARTE DELLO STATO DEL SENEGAL È UNA BUONA INIZIATIVA”, MAGAYE GAYE, ECONOMISTA
“L’ACQUISTO DELLA SOCIÉTÉ GENERALE DA PARTE DELLO STATO DEL SENEGAL È UNA BUONA INIZIATIVA”, MAGAYE GAYE, ECONOMISTA
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Magaye Gaye, economista, ha parlato della possibile acquisizione della Société Générale da parte dello Stato del Senegal. Durante un’intervista a Radio Sénégal Internationale, ha accolto con favore questa iniziativa, che ha definito “molto buona”.

“È un approccio eccellente per cercare di rafforzare il sistema bancario nazionale”, ha affermato. Secondo lui, il fabbisogno finanziario del Senegal è immenso e raggiungerà i 18.000 miliardi di franchi CFA nei prossimi cinque anni. Questa situazione richiede una riflessione approfondita sulle modalità di finanziamento.

Per Magaye Gaye, l’aggiunta di un’ulteriore banca pubblica senegalese non è una cosa negativa, soprattutto in un contesto in cui il settore bancario è controllato principalmente da interessi stranieri. Deplora una certa discrepanza tra gli obiettivi delle banche straniere, spesso speculative e orientate al breve termine, e i bisogni prioritari del Senegal, che richiedono finanziamenti a lungo termine per lo sviluppo.

Ha anche sottolineato le condizioni di finanziamento che considera inadeguate e un quadro monetario “molto restrittivo”.

L’economista invita però le autorità alla cautela in questa operazione: “È importante acquisire Société Générale al giusto prezzo”. Raccomanda di esaminare attentamente le esigenze di ricapitalizzazione, di verificare la qualità del portafoglio e di tenere conto di eventuali crediti dubbi.

Secondo lui, per questa transazione sarebbe ideale un approccio basato sul patrimonio netto, cioè sulla differenza tra attività e debiti.

Di fronte a questo progetto di acquisizione sorge una domanda legittima: perché non rafforzare la Banca nazionale di sviluppo economico (BNDE), che appartiene già per l’82% allo Stato senegalese?

Magaye Gaye riconosce che questa opzione potrebbe essere rilevante. Tuttavia, sottolinea che Société Générale ha perso importanti quote di mercato nel corso degli anni. Secondo lui, le ragioni addotte dalla banca per giustificare il suo ritiro dall’Africa, come i rischi geopolitici, non sono le uniche spiegazioni: “Ci sono probabilmente difficoltà interne e una perdita di competitività che hanno pesato su questa decisione”.

Per valutare il rafforzamento della BNDE, Magaye Gaye raccomanda un audit approfondito, che potrebbe estendersi al Fondo di garanzia degli investimenti prioritari (FONGIP) e al Fondo sovrano per gli investimenti strategici (FONSIS). Se il rilevamento della Société Générale si rivelasse opportuno, propone che venga effettuato tramite BNDE.

L’economista individua tre principali alternative per soddisfare le esigenze di finanziamento del Paese, con la creazione di una nuova banca pubblica, in aggiunta o in alternativa al rilevamento della Société Générale.

Secondo lui anche le Poste devono essere trasformate in una banca postale. Questa opzione farebbe affidamento sull’ampia rete di agenzie e sul patrimonio fondiario delle Poste, nonostante le sue sfide organizzative e finanziarie.

“Il fabbisogno di ricapitalizzazione delle Poste è stimato a 174 miliardi di franchi CFA, un importo vicino al prezzo di vendita fissato dalla Société Générale”, spiega Magaye Gaye. Ma anche rafforzare la BNDE e consolidare le strutture esistenti, in particolare FONGIP e FONSIS, a seguito di rigorosi audit.

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