Lunedì i ministri degli Esteri del G7 hanno avviato nei pressi di Roma due giorni di colloqui incentrati sul conflitto in Medio Oriente, alla presenza dei loro omologhi regionali, e sulla guerra in Ucraina.
“In questo momento l’unità è la nostra forza: mi riferisco soprattutto ai rapporti con la Federazione Russa”, in riferimento all’invasione russa in Ucraina, ha dichiarato prima dell’apertura dei lavori il capo della diplomazia italiana Antonio Tajani, il cui Paese presiede il G7 quest’anno.
“Forza non significa fortezza, e inoltre ho voluto invitare altri Paesi agli incontri che si susseguiranno questo pomeriggio e domani per discussioni più ampie e concrete”, ha detto.
L’Italia, che detiene la presidenza di turno del Gruppo dei sette Paesi più sviluppati (Francia, Stati Uniti, Giappone, Canada, Regno Unito, Germania, Italia), ha inserito all’ordine del giorno una sessione di dialogo estesa ai ministri di Arabia Saudita, Egitto , Giordania, Emirati Arabi Uniti e Qatar, nonché al segretario generale della Lega Araba, Ahmed Aboul Gheit.
Un incontro allargato che si tiene in un momento in cui Washington sta raddoppiando i suoi sforzi con i paesi arabi per prepararsi al dopoguerra a Gaza per quanto riguarda questioni di governance, sicurezza e ricostruzione.
Questo G7 ministeriale a Fiuggi e Anagni, vicino Roma, affronterà anche i mandati di arresto emessi dalla Corte penale internazionale (CPI) contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il suo ex ministro della Difesa Yoav Gallant e il capo del braccio armato di Hamas Mohammed Deif .
La prima sessione dei colloqui è dedicata alla situazione in Medio Oriente e nel Mar Rosso, a cinque giorni dal nuovo veto degli Stati Uniti al Consiglio di Sicurezza dell’Onu sul cessate il fuoco a Gaza.
Queste discussioni arrivano mentre l’esercito israeliano ha effettuato lunedì nuovi attacchi contro Hezbollah in Libano, dove le sue truppe sono impegnate in intensi combattimenti con il movimento filo-iraniano nel sud.
Martedì la seconda giornata di lavori sarà dedicata alla guerra in Ucraina e alla situazione nell’area indo-pacifica, alla presenza dei ministri di diversi paesi asiatici.
Lunedì il governo britannico ha annunciato sanzioni contro altre 30 navi della “flotta fantasma” che consentono alla Russia di esportare petrolio e gas aggirando le restrizioni occidentali imposte dall’invasione dell’Ucraina.
Lunedì Russia e Ucraina si sono scambiate attacchi con droni e missili, in un contesto di crescente tensione, a causa delle minacce di Vladimir Putin contro l’Occidente e dell’uso di un’arma balistica russa di ultima generazione nel territorio ucraino.
Le discussioni su Ucraina e Medio Oriente saranno segnate anche dalla recente elezione di Donald Trump alla Casa Bianca, fonte in particolare di incertezza sul mantenimento del sostegno americano a Kiev.
I ministri del G7 discuteranno anche delle crisi in corso ad Haiti, Sudan e Venezuela.
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