La proposta di legge della LFI volta ad abrogare il reato di glorificazione del terrorismo è una “aberrazione”, deplora l'avvocato Richard Malka

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“Non è perché a volte ci sono denunce abusive che dobbiamo abrogare un reato, i giudici sono lì per giudicare”, ricorda Richard Malka.

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Pubblicato il 25/11/2024 09:06

Aggiornato il 25/11/2024 09:40

Tempo di lettura: 2 minuti

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Maître Richard Malka, avvocato e saggista, ospite su franceinfo lunedì 25 novembre. (RADIO FRANCIA)

“È un’aberrazione”denuncia il maître Richard Malka, avvocato di Charlie Hebdo, lunedì 25 novembre su franceinfo, in merito alla proposta di legge presentata dal deputato del Nord della LFI Ugo Bernalicis, intesa ad abrogare il reato di glorificazione del terrorismo. Richard Malka lo confida “le sue braccia [lui] ne è caduto” quando ha sentito parlare di questa proposta di legge. “Questa legge [le délit d’apologie du terrorisme] è ovviamente utile”insiste. L'avvocato ritiene che il disegno di legge ribelle equivalga ad autorizzare commenti come: “I massacri del Bataclan sono meravigliosi !” O “Assassinare un professore di storia e geografia fa bene”.

Domenica, il capo dei deputati della LFI Mathilde Panot ha chiarito su BFMTV che il suo partito vuole davvero “rimettere a posto” il crimine “nel posto giusto” togliendolo dal codice penale per reinserirlo “nella legge sulla stampa”. Ma Richard Malka lo spiega “Il diritto di stampa è previsto dal codice penale, quindi non ha senso”. “Sono deputati, dovrebbero riflettere un po’ e proporre soluzioni che non siano aberranti, ma questa lo è”si lamenta.

Nel loro disegno di legge, i ribelli citano il caso del leader della CGT del Nord Jean-Paul Delescaut, condannato a un anno di carcere con sospensione in primo grado per “apologia di terrorismo” a causa di commenti fatti in un volantino a sostegno dei palestinesi. Il maestro Richard Malka ritorna su questo esempio ricordando che questo sindacalista “impugnato”esorta pertanto “lasciamo che questo processo [judiciaire] andare fino in fondo”.

L'avvocato non nega che possa esserci “denunce abusive o infondate” O “troppo uso di questa legge da parte di certe associazioni”. Ma Richard Malka ci crede “I giudici sono lì per giudicare”. “Non è perché ci sono denunce abusive che dobbiamo abrogare un reato, è una sciocchezza”sottolinea. Anche Richard Malka teme che se noi “togliete dal codice penale tutti i reati per i quali talvolta la parte civile sporge denunce infondate, allora non c'è più un codice penale, non siamo più in uno Stato di diritto”.

Se i ribelli accusano il reato di essersi accentuato “la strumentalizzazione della lotta al terrorismo”Richard Malka vede piuttosto in questo disegno di legge “la loro ossessione per la questione ebraica”. Ricorda che dopo gli attentati avvenuti nel 2015 ce ne sono stati anche “ha avuto molti procedimenti giudiziari” E “condanne estremamente pesanti” per aver chiesto scusa per il terrorismo. “Non è solo per l'attualità [la guerre enclenchée par les massacres du 7-Octobre]”ribatte, prima di assicurarsi che se lui “Ci sono più usi di questa legge, è perché c’è più terrorismo e perché si parla di più di terrorismo”.


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