Agricoltori arrabbiati: il presidente del Parlamento europeo sostiene di dare ascolto ai timori sull’accordo UE

Agricoltori arrabbiati: il presidente del Parlamento europeo sostiene di dare ascolto ai timori sull’accordo UE
Agricoltori arrabbiati: il presidente del Parlamento europeo sostiene di dare ascolto ai timori sull’accordo UE
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Mentre il mondo agricolo è particolarmente arrabbiato contro l’accordo UE-Mercosur, Roberta Metsola ritiene che si debba continuare a negoziare. Il presidente del Parlamento europeo ritiene “legittimi” i timori degli agricoltori francesi.

“Spero che riusciremo a raggiungere una soluzione equilibrata che tuteli gli interessi dei nostri agricoltori, in particolare nei settori più esposti, e apra nuove opportunità per le nostre imprese”, spiega in un'intervista a Domenica alla Tribuna.

Parigi vuole trovare una minoranza di blocco

“Il disimpegno dal commercio internazionale ci priverebbe dell’opportunità di esportare i nostri valori e standard. Se non ci impegniamo noi, lo faranno altri per noi”, spiega il presidente del Parlamento europeo.

La Francia, contraria alla bozza del testo, sta cercando di convincere gli altri paesi dell'Unione Europea a raggiungere una minoranza di blocco per opporsi alla sua adozione. Per Roberta Metsola, “che l'accordo sia diviso o meno, che ci sia o meno una maggioranza sul testo, non bisogna isolare gli Stati membri. Perché non possiamo dire a un Paese sconvolto dal declino di un settore e che si sente abbandonato: “Ci dispiace, ma non ti ascoltiamo!” “.

La Commissione intende firmare il più rapidamente possibile

Gli agricoltori francesi hanno rilanciato la loro mobilitazione, a meno di un anno da una rivolta storica, per protestare in particolare contro l’accordo di libero scambio con il Mercosur che la Commissione Europea, spinta da paesi come Germania e Spagna, sembra decisa a firmare prima della fine del anno. Ai loro occhi, questo testo porterebbe ad una concorrenza sleale, in particolare ad un aumento della carne argentina o brasiliana non soggetta ai rigorosi standard sanitari e ambientali dell’Unione Europea.

La classe politica francese, con rara unanimità, sostiene questa opposizione e il presidente Emmanuel Macron ha costantemente insistito, durante un tour in Sud America, di rifiutare l'accordo “in stato”.

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