Dissoluzione in Francia: sciolti i gruppi di estrema destra

Dissoluzione in Francia: sciolti i gruppi di estrema destra
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Gruppi di estrema destra sciolti dal governo francese

Pubblicato oggi alle 15:15

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Mercoledì il governo francese ha annunciato lo scioglimento di quattro gruppi di estrema destra. Un provvedimento che arriva a pochi giorni dal primo turno delle elezioni legislative.

Il più noto è il GUD (Groupe Union Défense), un sindacato studentesco di estrema destra creato negli anni ’70 e recentemente riattivato.

Mercoledì nel Consiglio dei ministri sono stati sciolti anche tre gruppi con sede nella città di Lione (Les Remparts, La Traboule e Top Sport Rhône), ha riferito la portavoce del governo Prisca Thevenot. Mercoledì è stata sciolta anche un’associazione islamista, Jonas Paris.

“Abbiamo appena sciolto le associazioni di estrema destra, tra cui il GUD, e gli islamici radicali nel Consiglio dei ministri”, ha scritto su X il ministro degli Interni francese Gérald Darmanin. “L’odio degli estremisti deve essere combattuto dalla Repubblica”, ha aggiunto.

Incitamento ad “azioni violente”

Mai sciolto ma dormiente dal 2017, il GUD ha annunciato il suo ritorno alla fine del 2022. Darmanin ha annunciato la settimana scorsa che avrebbe proposto al presidente Emmanuel Macron lo scioglimento del GUD, che aveva accusato di essere “amico” di “popolo” del Raggruppamento Nazionale (RN), il partito di estrema destra in testa ai sondaggi nelle elezioni legislative di domenica.

Questo piccolo gruppo incita ad “azioni violente contro le persone”, secondo il decreto di scioglimento. Il gruppo “ha inoltre pubblicato messaggi mirati contro persone o membri di gruppi presentati come “antifa” per incitare implicitamente alla violenza contro di loro”, prosegue il decreto (in riferimento agli antifascisti).

Quanto al gruppo Les Remparts, esso sostiene un “discorso che provoca odio, discriminazione e violenza contro gli stranieri”, sviluppando “un discorso incentrato sulla difesa della razza e sull’incompatibilità tra Islam e civiltà occidentale”, secondo il decreto. Il gruppo ne contesterà lo scioglimento davanti al Consiglio di Stato, ha annunciato un portavoce.

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