Kolda rimane una regione in cui gli indicatori sono rossi, secondo il direttore dell’ospedale regionale, nel contesto della trasmissione dell’HIV-Aids. Un’osservazione rafforzata dal direttore della Regione Medica di Kolda, la dottoressa Yaya Baldé, che informa che la prevalenza è di 1,5 in questa zona, superiore alla media nazionale che è di 0,3.
La trasmissione dell’HIV-Aids nella regione di Kolda è molto preoccupante. Secondo le autorità sanitarie di questa località gli indicatori sono rossi, con una prevalenza di 1,5; molto superiore al dato nazionale che si attesta allo 0,3. Per il direttore dell’ospedale regionale, dottor Fallou Niang, Kolda conserva una particolarità dovuta alla sua posizione geografica, al confine con tre paesi, che aumenta la trasmissione ma rende anche difficili le cure. “Questa è una regione in cui abbiamo davvero bisogno di trarre ispirazione da una strategia comunitaria. Ma oltre a ciò, ci sono realtà culturali e sociali che dovranno essere decifrate; bisogna andare verso le popolazioni, magari per capire quali sono i fattori che bloccano questo o quell’aspetto, e fare comunicazione, informazione e sensibilizzazione in materia di salute”.
Per la gestione dei casi di HIV, oltre all’ambulatorio, riceve casi anche l’ospedale regionale. Per il dottor Niang, “come ospedale, costituiamo l’ultima linea di difesa in termini di prevenzione nella regione. Allo stesso tempo diamo una certa copertura, perché riceviamo popolazioni provenienti dal Gambia, dalle (due) Guinea. È estremamente importante l’esperienza sociale delle persone che vivono con l’HIV, perché l’HIV è innanzitutto una malattia, tra virgolette, stigmatizzante, in relazione alla nostra connotazione culturale. Ora, come ospedale, abbiamo messo in atto l’intero sistema per prenderci cura di loro.», ha informato il dottor Niang. E aggiungere: “abbiamo un servizio sociale che collabora attivamente con altri attori della regione. Questi ultimi attuano strategie prima di integrarsi a livello di popolazione. Ma c’è anche l’assistenza gratuita e tutte le altre valutazioni”.
Sui metodi messi in atto per ridurre il contagio, il direttore regionale della Sanità ha informato che la causa preventiva, che ha voluto raccomandare, è soprattutto l’uso del preservativo in tutte le questioni che comportano rischi sessuali. “Sai che questo preservativo non solo previene qualsiasi infezione trasmessa sessualmente, ma previene anche la gravidanza. È un po’ come il concetto di doppia protezione. Il peso dell’uso del preservativo sta diminuendo, a causa della mancanza di consapevolezza perché non viene fatta alcuna promozione per incoraggiare ulteriormente le popolazioni ad aderirvi. disse il dottor Baldé.
Ricordiamo che questo incontro si è svolto nell’ambito della visita a Kolda di ieri, mercoledì 20 novembre 2024, promossa dal Consiglio nazionale per la lotta all’AIDS (Cnls) e dall’Associazione dei giornalisti della sanità, della popolazione e dello sviluppo.
Denise ZAROUR MEDANG