La Spagna ha bisogno di 300.000 lavoratori migranti all’anno

La Spagna ha bisogno di 300.000 lavoratori migranti all’anno
La Spagna ha bisogno di 300.000 lavoratori migranti all’anno
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È stata annunciata una riforma sostanziale della normativa relativa alla Legge sull’Immigrazione, volta a ridurre i ritardi e ad alleggerire gli adempimenti per la regolarizzazione della situazione amministrativa dei migranti residenti in Spagna.

Secondo il governo spagnolo, nei prossimi tre anni circa 300.000 persone potrebbero beneficiare ogni anno di questa nuova normativa. Lo ha chiarito Elma Saiz, ministro dell’Inclusione, della Previdenza sociale e dei Migranti, nel corso della conferenza stampa che ha seguito l’approvazione di questo provvedimento da parte del Consiglio dei ministri.

Saiz ha definito questa riforma “la più ambiziosa e completa” della legge sull’immigrazione in vigore da 13 anni. Tra le novità di rilievo figura la riduzione del tempo di soggiorno necessario per accedere ai regimi di regolarizzazione, da tre a due anni, nonché l’introduzione di una durata iniziale di un anno per tutti i visti.

Inoltre, sono stati introdotti meccanismi di protezione per i lavoratori migranti stagionali ed è stato rafforzato il ricongiungimento familiare. Il ministro ha sottolineato che, secondo numerose organizzazioni internazionali, tra cui le Nazioni Unite, la Spagna ha bisogno di 250.000-300.000 lavoratori stranieri all’anno per mantenere il suo stato di benessere, una cifra che corrisponde esattamente al numero stimato di beneficiari di questa nuova normativa.

Tra le principali novità della nuova normativa spicca la trasformazione dei sistemi di regolarizzazione, che consente ai cittadini stranieri in situazione amministrativa irregolare che vivono in Spagna di accedere alla legittimità amministrativa.

Questa nuova normativa introduce una nuova categoria di regolarizzazione, arricchendo le opzioni esistenti che fino ad ora prevedevano regolarizzazioni di carattere sociale, professionale, familiare e formativo. Ora verrà offerta anche una “seconda possibilità”, rivolta alle persone che non hanno rispettato la scadenza per le loro procedure.

Un’altra novità significativa riguarda la riduzione del periodo di soggiorno necessario per richiedere questa regolarizzazione, ora abbassato a due anni. Come ha sottolineato il ministro, alla fine del 2023 avevano già ottenuto l’autorizzazione alla regolarizzazione 210.334 persone, il che rappresenta un aumento di 84.983 rispetto all’anno precedente. Inoltre, tra il 2022 e il 2023, il numero dei beneficiari di questa tipologia di permessi è aumentato del 30,4%.

« Abbiamo stimato che con questa riforma sarà possibile regolarizzare, in media, 300.000 persone all’anno nei prossimi tre anni.“, ha concluso.

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