Ma la domanda che oggi sorge spontanea è: perché questi nuovi ritardi quando i lavori sembrano davvero finiti e in realtà i test su tutta la linea sono iniziati già da diverse settimane? In un comunicato stampa, Tram’Ardent specifica laconicamente che “i test continuano e [que] al termine di questi verrà effettuato il dry run. Una fase essenziale è il giro di prova, durante il quale il tram verrà testato in condizioni reali ma senza passeggeri. Questo passaggio garantisce un funzionamento sicuro dal momento in cui apre al pubblico.”. Allo stesso tempo, continua la formazione degli autisti e del personale…
Le vere ragioni dovranno essere ricercate presso la Tec Liège-Verviers che sarà incaricata di gestire la linea. Da diverse settimane, infatti, non dubitiamo più di questo ritardo… E per una buona ragione: “Sebbene i test del tram avrebbero potuto iniziare il 31 ottobre 2024, il TEC constata da diversi mesi alcuni ritardi nei lavori infrastrutturali.spiega Daniel Wathelet, responsabile delle comunicazioni tramviarie della Tec. “Nonostante le misure di ottimizzazione, Tram’Ardent non è stata in grado di risolvere questi ritardi e quindi di rispettare i propri impegni riguardanti le date per il lancio della prova e la messa in servizio del tram.”. Questo nuovo lavoro si lega quindi ai “numerosi” commenti rivolti al produttore, “su elementi specifici”specifica ulteriormente il gestore. Parliamo qui di problemi sulla rotaia ma anche a livello del sistema di illuminazione degli attraversamenti degli incroci o addirittura di problemi sulle linee aeree di contatto (LAC).
Altra precisazione: questo ennesimo ritardo costerà caro a Tram’Ardent
6,6 milioni
Come ha indicato ancora giovedì l’unità di comunicazione della Tec, “le nuove date comunicate da Tram’Ardent consentono ora al TEC di avviare discussioni contrattuali legate a questo ritardo e mirate in particolare a garantire la data di entrata in servizio del tram..
Come sappiamo, il ritardo registrato da Tram’Ardent ha un impatto diretto sulle finanze del consorzio; perché solo all’effettiva messa in servizio del tram verrà concesso il compenso, nella misura di 32 milioni di euro all’anno. Un semplice calcolo ci permette quindi di stimare che questo rinvio di 2,5 mesi rappresenti una perdita netta di 6,6 milioni di euro. E questo, senza contare il costo legato agli “aggiustamenti” necessari sulla linea e il costo legato al personale in servizio…
“Tanto spreco di soldi pubblici”
Non sorprende che questo annuncio abbia indignato ancora una volta Liegi e, già giovedì, si sono levate voci nelle file politiche. Diana Nikolic, deputata del MR che ha parlato mercoledì al Parlamento vallone (come la socialista Christie Morreale e l’ecologista Véronica Cremasco), si chiede: “perché hai aspettato così tanto tempo per confermare l’informazione? Ieri [NDLR : ce mercredi]abbiamo avuto un dibattito nel Parlamento vallone, o il ministro sapeva e non ha detto nulla, oppure il ministro in realtà non aveva l’informazione ma il TEC sapeva e non gli ha detto nulla”.
Da parte sua, la capogruppo del PTB di Liegi Sophie Lecron non ha mancato di mettere in discussione, ancora una volta, il principio del partenariato pubblico-privato (PPP) su cui si basa il dossier tram di Liegi: “Il tram a Liegi sarà operativo a metà aprile 2025, ovvero 6 anni di lavoro dopo […] L’ennesimo ritardo con le conseguenze che ha per i lieginesi, commercianti, studenti, lavoratori… Tutto il potere al consorzio privato Tram’Ardent, tanto spreco di denaro pubblico, e questo è il “lavoro”. All’epoca, il PTB era l’unico partito ad opporsi a questo PPP, un partenariato pubblico-privato, votato da TUTTI i partiti tradizionali. Il tram di Liegi è sicuramente uno dei più costosi al mondo! E una delle più lente da costruire al mondo, 6 anni per realizzare UNA linea”.