Dopo il via libera dell’Unione Europea, Valvena annuncia la commercializzazione in Francia del primo vaccino contro la chikungunya, questa malattia virale trasmessa dalle zanzare.
Valvena France ha annunciato mercoledì 20 novembre la disponibilità in Francia del primo vaccino contro la chikungunya. IXCHIQ è un vaccino vivo attenuato, cioè è costituito da virus modificati in modo da perdere il potere infettivo pur conservando la capacità di indurre protezione nella persona vaccinata.
la zanzara tigre – e Aedes aegizi. La prima specie è presente nella Francia continentale, la seconda nelle Antille, Guyana, Polinesia francese e Nuova Caledonia, precisa l’Istituto Pasteur.
Sintomi invalidanti e talvolta cronici
Raramente mortale, la chikungunya provoca tuttavia danni articolari, talvolta molto invalidanti. Colpiscono i polsi, le dita, le caviglie, i piedi, le ginocchia, a volte i fianchi e le spalle. A ciò si associano febbre, forti dolori muscolari, eruzioni cutanee e infiammazione dei linfonodi cervicali. Le forme gravi sono neurologiche; meningoencefalite e danno ai nervi periferici. La forma cronica della malattia, che può persistere per mesi o addirittura anni, colpisce il 43% delle persone sintomatiche (circa il 75% delle persone infette).
Alto rischio di epidemia nella Francia continentale
La Chikungunya è una malattia tropicale, in netto aumento in tutto il mondo, America, Africa, Sud-Est asiatico ma anche in Europa. Secondo l’ANSES, la probabilità che si verifichi un’epidemia di dengue, Zika o chikungunya entro 5 anni in Francia è considerata piuttosto “alta”.
Il vaccino ha ricevuto l’autorizzazione all’immissione in commercio europea nel luglio 2024: il 98,9% dei partecipanti ha presentato anticorpi neutralizzanti il virus 28 giorni dopo la vaccinazione. Erano il 96,3% 6 mesi dopo.
Secondo un sondaggio di OpinionWay realizzato per Valvena France, il 56% dei francesi afferma che sarebbe pronto a farsi vaccinare se fosse possibile la vaccinazione contro la chikungunya.
Il vaccino non è rimborsato dall’assicurazione sanitaria e, ad oggi, non è stato emesso alcun parere da parte dell’Alta Autorità sanitaria in merito.
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