Antibiotici: il progetto ReLait non raggiunge il suo obiettivo

Antibiotici: il progetto ReLait non raggiunge il suo obiettivo
Antibiotici: il progetto ReLait non raggiunge il suo obiettivo
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Nonostante gli sforzi profusi, ReLait presenta un bilancio contrastante. Mercoledì è stato presentato alla stampa il rapporto finale del progetto lanciato nel 2017 dall’Istituto agrario Grangeneuve e che mirava a ridurre l’uso di antibiotici nelle aziende lattiero-casearie friburghesi. Il suo obiettivo principale non è stato raggiunto.

Nessuna riduzione significativa nell’uso degli antibiotici è stata infatti scientificamente validata negli allevamenti partecipanti. Questa mancanza di risultati conclusivi è in parte dovuta ai cambiamenti nei metodi di raccolta dei dati nel corso degli anni, ha spiegato il Cantone.

Punti positivi da evidenziare

Fino al 2023, le aziende lattiero-casearie partecipanti hanno potuto selezionare e applicare strategie di prevenzione da un catalogo di 17 misure volte a ridurre il rischio di malattie e, di conseguenza, l’uso di antibiotici. Ogni azienda agricola ha inoltre avuto la possibilità di calcolare i propri costi di produzione annuali tre volte nel corso del progetto. L’idea era quella di valutare l’impatto economico di tali pratiche.

Queste misure preventive hanno fornito numerosi elementi incoraggianti, ha sottolineato il Cantone. I costi veterinari non sono aumentati, mentre è aumentata la produttività media delle mucche. Gli allevatori segnalano anche un miglioramento della salute degli animali. “L’aspetto frustrante è compensato dalle discussioni che abbiamo con gli allevatori, i quali ci dicono che effettivamente c’è un miglioramento nel benessere degli animali”, sottolinea Jean-Charles Philipona, responsabile del progetto a Grangeneuve.

E dopo?

Per il futuro, l’Istituto Agrario Grangeneuve continuerà il suo impegno di consulenza e formazione, indica Jean-Charles Philipona, attorno a tre assi principali:

  1. Sostenere i produttori attraverso corsi di formazione continua e circoli di lavoro.
  2. Collaborare sempre più con i veterinari su questioni di salute animale.
  3. Discutere in modo costruttivo con tutti i partner del settore le questioni relative agli antibiotici.

Da notare inoltre che a livello nazionale le vendite di antibiotici destinati al bestiame sono diminuite di quasi il 50% in 10 anni. Un trend positivo che dimostra che gli sforzi volti a ridurre l’uso degli antibiotici stanno dando i loro frutti su scala più ampia.

RadioFr. – Léo Martinetti / Adaptation web: Mattia Pillonel

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