Amnesty e diverse organizzazioni che difendono i diritti delle persone LGBTQIA+ hanno pubblicato martedì mattina due nuovi sondaggi. Il primo mostra che gli atti discriminatori contro la comunità sono comuni. La seconda rileva che la società svizzera è piuttosto aperta su questi temi, ma che “in alcune parti della società persistono pregiudizi e intolleranza”.
Ad esempio, circa il 10% delle persone LGBTQIA+ afferma di aver avuto a che fare con e-mail o messaggi offensivi o minacciosi negli ultimi dodici mesi. Anche le minacce personali di violenza riguardano oltre il 15% degli intervistati*. Questi dati dimostrano che gli atti discriminatori denunciati sono più numerosi in Svizzera che nell’Unione Europea, si legge nel documento.
* In una precedente pubblicazione, le cifre nel grafico sottostante erano invertite e in questo articolo veniva falsamente indicato che l’80% degli intervistati aveva subito minacce. Si tratta di un errore involontario. La redazione di “20 minuti” se ne scusa.
“Sorprendentemente, circa una persona su tre ha subito aggressioni fisiche o sessuali negli ultimi cinque anni – e la maggior parte di questi incidenti non sono mai stati denunciati, il numero di casi non denunciati è elevato”, afferma Marc Schmid di Queeramnesty. Il secondo sondaggio d’opinione rivela che la maggioranza della popolazione svizzera nutre simpatia e comprensione per gli omosessuali, le lesbiche e i bisessuali. Ma questi diminuiscono per le persone trans o intersessuali.
Gli uomini, gli anziani, coloro che si identificano come di destra o con credenze religiose tendono ad essere meno interessati alle preoccupazioni e alle sfide delle persone LGBTQIA+ e mostrano atteggiamenti di rifiuto secondo i risultati. Sono richieste misure urgenti per proteggere questa comunità (leggi sotto). «Gli attacchi contro le persone LGBTQIA+ devono essere perseguiti sistematicamente penalmente e gli autori dei reati devono essere ritenuti responsabili», ritiene Frédéric Mader della Rete Transgender Svizzera.
Le organizzazioni hanno pubblicato un catalogo di richieste per proteggere meglio le persone LGBTQIA+ in Svizzera. In particolare, si parla di un’estensione della norma penale antidiscriminatoria che attualmente non tiene conto delle persone trans e di coloro che presentano variazioni delle caratteristiche sessuali. È inoltre necessaria la rapida attuazione di un piano nazionale contro i crimini d’odio contro le persone LGBTQIA+. Le associazioni chiedono inoltre maggiori campagne di sensibilizzazione e lo sviluppo di centri di consulenza e punti di contatto.
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