Akhannouch fa il punto in Parlamento sulla politica industriale del Regno

-

Nel corso della sessione mensile di interrogazioni orali alla Camera dei Consiglieri, il capo del governo, Aziz Akhannouch, ha presentato i progressi compiuti dal Marocco in campo industriale. Ha sottolineato le strategie guidate dal re Mohammed VI, che hanno permesso di trasformare il Regno in una destinazione industriale competitiva e attraente, contribuendo al tempo stesso alla sua sovranità economica, sostenendo che dalla sua ascesa al trono, il re Mohammed VI ha adottato una chiara strategia strategica visione per modernizzare e rilanciare l’industria nazionale, posizionando il Marocco come attore chiave sulla scena internazionale.

Una traiettoria strategica per l’industrializzazione

La strategia industriale del Marocco si basa su diverse iniziative faro, attuate secondo le Alte Linee Guida Reali. Aziz Akhannouch ha ricordato l’importanza del Piano di Emergenza (2005), che ha gettato le basi per un’ambiziosa politica industriale. A questo piano ha fatto seguito il Patto nazionale per l’emergenza industriale (2009), che ha consolidato questi risultati introducendo obiettivi più mirati, in particolare in settori chiave come quello automobilistico, aeronautico e delle tecnologie dell’informazione.

Il Piano di Accelerazione Industriale (2014-2020) ha segnato un ulteriore passo avanti ampliando le catene del valore di settori strategici e attirando primari investimenti esteri. Più recentemente, la Carta sugli investimenti (2022) ha rafforzato questa dinamica, stabilendo incentivi finanziari e spaziali per incoraggiare una distribuzione geografica equilibrata degli investimenti industriali in tutto il Regno.

Queste politiche sono state supportate da importanti progetti infrastrutturali, come il porto di Tangeri Med, oggi classificato come il principale porto per container in Africa e nel Mediterraneo, nonché dallo sviluppo di una rete autostradale di 1.800 chilometri, rispetto ai soli 80 chilometri del 1999. Questi risultati strutturanti dimostrano l’impegno del Marocco a dotarsi dei mezzi necessari per diventare un attore industriale leader.

Zone industriali e sovranità economica

Nell’ambito di questa strategia, il Marocco ha sviluppato 150 zone industriali che coprono 13.600 ettari. Queste zone, sparse su tutto il territorio, offrono un ambiente attraente per gli investitori e sostengono l’industrializzazione decentralizzata. Inoltre, sono stati lanciati progetti emblematici come la Mohammed VI Tangier Tech City per rafforzare l’integrazione delle catene del valore e diversificare l’economia nazionale.

Sono state inoltre istituite due zone industriali dedicate alla difesa per attirare investimenti nell’industria degli armamenti. Queste zone fanno parte del desiderio di rafforzare la sovranità strategica del Marocco, sviluppando le capacità nazionali in un settore sensibile e cruciale.

Il capo del governo ha sottolineato che questi risultati riflettono una visione strategica globale, che mira a fornire al Marocco un’industria moderna, competitiva e sovrana, in grado di rispondere ai rapidi cambiamenti dell’economia globale.

Una dinamica di investimento rafforzata

Aziz Akhannouch ha presentato i risultati delle Commissioni Unificate Regionali per gli Investimenti (CRUI), che hanno approvato 2.012 progetti industriali dall’inizio dell’attuale mandato governativo. Questi progetti, che rappresentano un investimento totale di 800 miliardi di dirham (MMDH), dovrebbero generare 275.000 posti di lavoro diretti.

La nuova Carta degli investimenti, entrata in vigore nel 2022, ha svolto un ruolo chiave in questa dinamica. Ha permesso di moltiplicare per 10 il capitale operativo dei progetti industriali, raggiungendo i 140 miliardi di dirham tra maggio 2023 e novembre 2024, rispetto ai 13 miliardi di dirham del periodo precedente. Questa carta si concentra su settori strategici, tra cui l’industria automobilistica, aeronautica, elettronica e farmaceutica, incoraggiando al contempo l’innovazione e le tecnologie all’avanguardia.

Allo stesso tempo, il governo ha semplificato le procedure amministrative per gli investitori, in particolare attraverso la piattaforma digitale “CRI-Invest”, che centralizza le richieste e riduce i tempi di elaborazione. Particolare attenzione è stata posta anche al sostegno delle piccolissime, piccole e medie imprese (PMI), con l’istituzione di un quadro giuridico specifico per sostenerne lo sviluppo.

Settori chiave: automobilistico, aeronautico e biotecnologie

Il Marocco si è posizionato come leader industriale in Africa in diversi settori strategici. Nel settore automobilistico, il Paese è diventato un hub continentale, con una capacità produttiva annua di 700.000 veicoli. Le esportazioni del settore hanno raggiunto i 148 miliardi di dirham nel 2023, con un incremento del 28,4% rispetto all’anno precedente. Il tasso di integrazione locale è attualmente pari al 69%, con l’obiettivo di aumentarlo all’80% nei prossimi anni.

Nel campo dell’aeronautica, il Marocco ospita più di 150 aziende internazionali, tra cui Boeing e Airbus. Questo settore ha raggiunto esportazioni pari a 20 miliardi di dirham nel 2024, registrando una crescita del 20% rispetto al 2023.

Anche il settore farmaceutico ha visto una significativa espansione, con la creazione di un’unità di produzione di vaccini. Questa unità, con una capacità produttiva di 116 milioni di unità, copre il 70% del fabbisogno nazionale e il 60% del fabbisogno africano.

Transizione energetica e industria senza emissioni di carbonio

La transizione energetica costituisce un pilastro centrale della strategia industriale marocchina. Il Regno mira ad aumentare la quota di energie rinnovabili nel suo mix energetico al 52% entro il 2030. Progetti strategici, come la costruzione di una linea elettrica ad altissima tensione che collega il sud e il centro del paese, mirano a ridurre l’impronta di carbonio del paese. dell’industria nazionale, rafforzandone al tempo stesso la competitività.

Il capo del governo ha inoltre sottolineato il ruolo crescente dell’idrogeno verde, con il lancio dell’iniziativa “Offerta Marocco”, che ha attirato l’interesse di numerosi investitori internazionali. Questa iniziativa mira a posizionare il Marocco come attore chiave in questo settore emergente.

Innovazione e ricerca e sviluppo

L’innovazione occupa un posto centrale nella politica industriale marocchina. In collaborazione con la Confederazione generale delle imprese marocchine (CGEM), il governo ha lanciato un programma integrato a sostegno dell’innovazione industriale. Ad oggi hanno beneficiato dei finanziamenti 108 progetti, per un importo complessivo di 615 milioni di dirham.

Queste iniziative mirano a rafforzare la competitività delle imprese marocchine e consentire loro di adattarsi agli sviluppi tecnologici. Il governo ha inoltre sostenuto le infrastrutture tecnologiche, in particolare i centri tecnici industriali e i poli di competitività, al fine di stimolare la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione.

Il Capo del Governo ha concluso il suo discorso sottolineando che i progressi realizzati nel settore industriale marocchino sono il risultato di una visione strategica chiara e coerente, sostenuta dalle Alte Linee Guida Reali. Questi progressi si basano su un quadro istituzionale modernizzato, infrastrutture all’avanguardia e una politica di incentivi che attrae investitori locali e stranieri.

Tuttavia, il Marocco deve continuare a sostenere i cambiamenti globali e rafforzare le proprie capacità nei settori emergenti, come l’intelligenza artificiale, le energie rinnovabili e le biotecnologie. Facendo affidamento sulle sue risorse naturali, sul suo potenziale umano e sul suo ambiente economico stabile, il Regno dispone delle basi necessarie per consolidare il suo posizionamento come piattaforma industriale di riferimento su scala globale, ha affermato.

LNT

Condividi questo articolo:

Per andare oltre

-

PREV Coltivazione di avocado in Marocco: un rapporto ambientale spiega l’impatto sulla carenza idrica – Consonews
NEXT un fatturato delle esportazioni di circa 31 miliardi di DH nel 2023