Il Marocco è un esempio da seguire per i paesi del sud del Mediterraneo in termini di adattamento climatico, ha affermato Mohamed Abdel Monem, membro della rete mediterranea di esperti in cambiamenti climatici e ambientali (MedECC).
“Il Marocco è un pioniere e costituisce un buon esempio per i paesi del Sud del Mediterraneo in termini di adattamento climatico, in particolare nel campo dell’energia pulita e dell’uso ottimale dell’acqua”, ha dichiarato Abdel Monem al MAP a margine della sua partecipazione nella COP29.
Il Regno “a volte attraversa condizioni climatiche difficili, che sa come affrontare”, ha affermato questo esperto del Regno, che ha lavorato con l’Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale (USAID) in Marocco dal 1986 al 1990.
Il Marocco, le cui azioni climatiche sono “lodevoli”, serve da esempio per altri paesi, ha insistito al termine della conferenza di presentazione del rapporto MedECC sull’”interconnessione tra cambiamento climatico e acqua, energia, cibo ed ecosistemi: nesso nella Bacino del Mediterraneo”.
“Il cambiamento climatico ha avuto un forte impatto sull’energia, sull’acqua, sul cibo e sugli ecosistemi nel bacino del Mediterraneo, in particolare nell’Africa meridionale e settentrionale”, ha osservato il consulente indipendente, sottolineando che “il volume delle precipitazioni è diminuito in modo significativo, la durata dei periodi di siccità è diventata più lunga nel Nella regione del Maghreb, i livelli di calore sono aumentati in modo significativo in Egitto e il livello del mare è aumentato in alcune zone costiere come quelle del delta del Nilo in Egitto.
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Tutti questi fattori hanno portato a cambiamenti “significativi” nella dieta, nei raccolti agricoli, nella produzione di bestiame e nella vita quotidiana delle popolazioni della regione mediterranea, ha spiegato.
È diventato necessario, secondo lui, realizzare interventi che tengano conto delle interconnessioni tra i quattro elementi citati nel rapporto, ovvero acqua, energia, cibo ed ecosistemi.
A questo proposito, ha chiesto una “solida partnership” tra la società civile, il settore privato e i governi, nonché la consultazione tra scienziati e decisori, ritenendo che i risultati della ricerca svolta nei laboratori debbano essere applicati su larga scala se servono questo argomento.
Anche Abdel Monem, che è stato consulente senior per conto dell’ufficio regionale della FAO dal 2016 al 2023, ha raccomandato di effettuare studi sull’impatto ambientale dei progetti prima della loro attuazione.
La 29a sessione della Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (11-22 novembre) si concentra principalmente sui finanziamenti per il clima, data la necessità di consentire a tutti i paesi di ridurre le emissioni di gas serra e proteggere vite e mezzi di sussistenza dal peggioramento effetti del cambiamento climatico, in particolare per le comunità vulnerabili.
IDM con MAPPA