SAMIR: Verso un rinascimento della raffineria di Mohammedia – Consonews

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La SAMIR, un tempo pilastro dell’industria petrolifera marocchina, sta entrando in una fase decisiva dopo anni di crisi. Fondata nel 1959, la missione di questa raffineria emblematica era garantire l’approvvigionamento energetico del Regno. Tuttavia, la sua privatizzazione nel 1997 sotto la Corral Holding, di proprietà del miliardario saudita Mohammed Al Amoudi, segnò l’inizio di una gestione caotica. Un debito colossale di 44 miliardi di dirham e scelte strategiche sconsiderate hanno portato alla sua liquidazione nel 2016, lasciando le sue infrastrutture abbandonate.

Gli scenari previsti per la ripresa
Nel 2024 sono in corso trattative per rilanciare SAMIR, con la dichiarata volontà di porla sotto il controllo marocchino. Sono allo studio diverse opzioni, tra cui la nazionalizzazione parziale o la gestione affidata a un ente pubblico. L’obiettivo è chiaro: ridurre la dipendenza dalle importazioni di prodotti petroliferi raffinati e rafforzare la sicurezza energetica del Marocco.

Potenziale economico significativo
La riattivazione di SAMIR potrebbe generare importanti benefici economici. Fornirebbe una migliore stabilità dei prezzi del carburante, creerebbe migliaia di posti di lavoro diretti e indiretti e rivitalizzerebbe l’economia di Mohammedia. Più in generale, contribuirebbe all’autonomia energetica del Regno, una questione strategica di fronte alle fluttuazioni dei mercati internazionali.

Voci su Donald Trump
Le speculazioni evocano il coinvolgimento di Donald Trump nel rilancio di SAMIR, percepito come un “regalo” diplomatico al Marocco. Queste voci, legate al suo ruolo nel riconoscimento americano della sovranità marocchina sul Sahara nel 2020, mancano tuttavia di fondamento concreto. In questa fase, le discussioni rimangono focalizzate esclusivamente sugli investitori locali e sui negoziati governativi.

Il rilancio di SAMIR rappresenta una sfida complessa ma cruciale per il Marocco. Le decisioni prese nei prossimi mesi saranno decisive per riportare in vita questa infrastruttura strategica e garantire un futuro energetico più sovrano e sostenibile.


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