Sequestrare il carbonio per 1000 anni per salvare il pianeta

Sequestrare il carbonio per 1000 anni per salvare il pianeta
Sequestrare il carbonio per 1000 anni per salvare il pianeta
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Una strategia climatica su un orizzonte di 1000 anni: questo è ciò che propongono i ricercatori del Politecnico federale di Zurigo, in Svizzera, per evitare che il pianeta continui nel suo lento riscaldamento.

Nella ricerca pubblicata in Comunicazioni Terra e AmbienteCyril Brunner, Reto Knutti e Zeke Hausfather suggeriscono che i loro risultati suggeriscono che il sequestro del carbonio a breve termine porterà al rilascio di quello stesso carbonio prima che il pianeta possa riciclare naturalmente il carbonio già presente nell’atmosfera.

Studi precedenti hanno dimostrato che esistono diversi metodi per sequestrare il carbonio nella nostra atmosfera, sebbene questi tendano a ricadere in due categorie: naturali e artificiali. I primi si verificano quando le piante rimuovono il carbonio e lo trattengono fino alla morte. Se le piante vivono a lungo, il carbonio può essere sequestrato per un periodo che si avvicina a un secolo.

Il sequestro forzato prevede tecniche come l’iniezione di CO2 in formazioni rocciose sotterranee o la copertura di blocchi di carbonio con metallo e il loro getto nell’oceano. Si sostiene che tali metodi dovrebbero impedire al carbonio di ritornare nell’atmosfera per almeno un millennio.

Nel nuovo studio, i tre ricercatori si sono concentrati su parte dell’obiettivo stabilito dall’ Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC), ovvero lo stoccaggio del carbonio in modo “sostenibile”. Gli specialisti hanno notato che la maggior parte dei metodi volti a raggiungere questo obiettivo considerano “sufficiente” il periodo di 100 anni.

Sospettando che questo criterio fosse troppo permissivo, i tre ricercatori hanno utilizzato un modello climatico volto a valutare le probabilità di raggiungere gli obiettivi nella lotta al cambiamento climatico con tale definizione. Hanno scoperto che il pianeta si riscalderà di ulteriori 1,1 gradi Celsius entro il 2500.

Ciò potrebbe essere spiegato, dicono, dal fatto che la maggior parte del carbonio viene sequestrato in modo tale da essere rilasciato nell’aria prima che quello già presente nell’atmosfera ritorni naturalmente al suolo.

Gli autori dello studio notano inoltre che la maggior parte degli sforzi centenari si basano su metodi naturali, rendendoli vulnerabili. Un singolo incendio, dicono, può rilasciare diverse tonnellate di CO2 nell’atmosfera.

Per questo motivo, scrivono, dovrebbero essere impiegate solo strategie in grado di immagazzinare carbonio per un millennio. Queste strategie a lungo termine avrebbero quindi il vantaggio di evitare il rilascio di carbonio per circa la stessa durata necessaria affinché il carbonio dall’atmosfera ritorni naturalmente nel suolo.

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