La vittoria di Trump porta Bitcoin a 80.000 dollari

La vittoria di Trump porta Bitcoin a 80.000 dollari
La vittoria di Trump porta Bitcoin a 80.000 dollari
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Il prezzo del Bitcoin ha superato gli 80.000 dollari per la prima volta dalla vittoria di Donald Trump alle elezioni statunitensi, riflettendo un aumento della fiducia degli investitori nella possibilità di politiche a favore delle criptovalute mentre il Marocco si appoggia alla regolamentazione delle criptovalute.

Il superamento della soglia storica degli 80.000 dollari da parte di Bitcoin segna un importante punto di svolta nel panorama finanziario globale, un evento tanto più clamoroso in quanto si verifica sulla scia della vittoria elettorale di Donald Trump. La promessa dell’ex presidente americano di fare degli Stati Uniti “la capitale mondiale delle criptovalute” suscita grandi aspettative per una possibile regolamentazione favorevole degli asset digitali. Questo impegno, se dovesse concretizzarsi, potrebbe inaugurare una nuova era per il settore delle criptovalute negli Stati Uniti, ma causare anche ripercussioni a livello globale, compreso in Marocco dove sono sempre più in corso riflessioni sulla regolamentazione dei cripto-asset premendo.

Lo slancio rialzista di Bitcoin, che ha superato i 75.000 dollari nella notte successiva all’annuncio dei risultati, testimonia una risposta entusiastica da parte degli investitori, rassicurati dalla prospettiva di un contesto normativo favorevole alle criptovalute. Con l’impegno di Trump a rafforzare gli Stati Uniti come hub globale per le risorse digitali, il balzo simboleggia la fiducia dei mercati nella possibilità di future deregolamentazioni. Promettendo di creare una “riserva nazionale di bitcoin” e nominando regolatori aperti alle tecnologie blockchain e agli asset digitali, l’amministrazione Trump vede una politica favorevole agli scambi di criptovalute, in contrasto con la linea dura incarnata da Gary Gensler, attuale presidente della SEC, fortemente criticato per il suo approccio restrittivo nei confronti del settore.

Al centro dell’agenda di Trump c’è la possibile rimozione di Gensler, nominato dal presidente Biden nel 2021 e noto per le sue posizioni caute, persino scettiche, sulle criptovalute. Trump sta invece valutando la nomina di figure pro-crypto, un segnale forte della sua volontà di favorire la crescita di questo settore negli Stati Uniti. Gli operatori del settore sperano che un tale cambiamento possa portare a regole più flessibili, incoraggiando l’innovazione e garantendo al tempo stesso la protezione degli investitori. Questa direzione potrebbe non solo stabilizzare le fluttuazioni del mercato, ma anche promuovere una maggiore attrattiva per le aziende specializzate in cripto-asset, le cui ripercussioni potrebbero oltrepassare i confini degli Stati Uniti.

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Il caso del Marocco di fronte alla regolamentazione delle criptovalute

Questo impulso proveniente dall’altra parte dell’Atlantico solleva interrogativi sulle future politiche normative che altre nazioni, incluso il Marocco, potrebbero adottare. Quest’ultimo, finora cauto nei confronti delle criptovalute, potrebbe essere indotto a riconsiderare la sua posizione man mano che Bitcoin e altri asset digitali guadagnano popolarità tra gli investitori marocchini. Infatti, di fronte alla crescente volatilità delle criptovalute e all’aumento delle transazioni effettuate dai privati, le autorità marocchine stanno intensificando i loro sforzi per regolamentare questo mercato in rapida espansione.

Le iniziative previste dalla Banca Al-Maghrib e dall’Autorità marocchina per i mercati dei capitali (AMMC) mirano a stabilire un quadro giuridico equilibrato che consenta di sfruttare le opportunità offerte dalle criptovalute riducendo i rischi associati, come il riciclaggio di denaro e la frode . Questo quadro potrebbe in definitiva chiarire la legalità delle transazioni in Bitcoin e altre criptovalute in Marocco, nonché le condizioni alle quali questi asset potrebbero essere utilizzati, scambiati e persino investiti.

Per gli analisti di mercato, il ritorno al potere di Donald Trump potrebbe costituire un importante punto di svolta per Bitcoin e, oltre a ciò, per l’intero ecosistema crittografico. Matt Simpson, analista di StoneX Financial, ha dichiarato alla BBC che “se l’amministrazione Trump deregolamenta davvero le criptovalute, è difficile capire come ciò non sarebbe rialzista per il settore”. Secondo lui, in condizioni favorevoli, Bitcoin potrebbe raggiungere anche i 100.000 dollari, un’ipotesi che piace ad alcuni investitori. Tuttavia, Simpson mette in guardia dalla volatilità del mercato e sottolinea che restano possibili forti correzioni, in particolare per coloro che dispongono di meno capitale.

L’emergere della regolamentazione marocchina sulle criptovalute si inserisce in un contesto di trasformazione digitale e diversificazione economica. Il Regno potrebbe posizionarsi come un attore chiave nella regione, capace di conciliare innovazione tecnologica e rigore finanziario, attirando al contempo investimenti nelle infrastrutture digitali. In effetti, il settore marocchino della tecnologia finanziaria (fintech) sta vivendo una rapida crescita, guidata da un ecosistema imprenditoriale dinamico e dal sostegno di numerose iniziative statali. Una regolamentazione adeguata potrebbe incoraggiare ulteriormente l’innovazione in questo settore e rafforzare la posizione del Marocco come centro della finanza digitale nel Nord Africa.

La questione della regolamentazione del Bitcoin e di altri asset digitali in Marocco richiede quindi un approccio equilibrato, volto a proteggere gli utenti consentendo al contempo al mercato di prosperare. Tale regolamentazione potrebbe includere misure di protezione per gli investitori, maggiori requisiti di trasparenza per le piattaforme di negoziazione e limitazioni sulle transazioni ad alto rischio. Si potrebbero prendere in considerazione anche iniziative di sensibilizzazione ed educazione degli investitori, al fine di promuovere l’adozione sicura e informata di queste tecnologie.

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