“Nessuno accetterebbe” che a Natale non ci siano treni, avverte il ministro dei Trasporti

“Nessuno accetterebbe” che a Natale non ci siano treni, avverte il ministro dei Trasporti
“Nessuno accetterebbe” che a Natale non ci siano treni, avverte il ministro dei Trasporti
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Ci saranno i treni a Natale? “Nessuno accetterebbe che non sia così”, ha detto domenica il ministro dei trasporti François Durovray. FranciaInter. Secondo lui il dialogo deve “riuscire” tra i dirigenti della SNCF e i sindacati dell'azienda pubblica, che hanno indetto uno sciopero a tempo indeterminato a partire dall'11 dicembre.

“Tutti devono essere responsabili”, ha invocato il ministro, che “non può immaginare che nel momento in cui la Francia dovrà andare avanti, sarà bloccata, e che nel momento in cui i francesi vorranno ritrovarsi, non potranno farlo. . »

Sciopero “sgradito e incomprensibile”.

I sindacati della SNCF hanno indetto sabato uno sciopero a tempo indeterminato a partire da mercoledì 11 dicembre, in particolare per chiedere una moratoria contro lo smantellamento di Fret SNCF.

Il ministro si è detto pronto ad accogliere nuovamente i sindacati ma ha sottolineato che in un'azienda, anche pubblica, il dialogo deve “essere innanzitutto instaurato tra i suoi dirigenti e le organizzazioni sindacali”.

Smantellamento di SNCF Merci

Leader nel trasporto ferroviario di merci in Francia, Fret SNCF scomparirà il 1° gennaio per rinascere come due società separate, con il 10% di dipendenti in meno: Hexafret, per il trasporto merci, e Technis, per la manutenzione delle locomotive.

Si tratta del culmine di un piano negoziato tra la Commissione europea e lo Stato francese, sospettato di aver versato aiuti a Fret SNCF in violazione delle regole di concorrenza.

C’erano due opzioni: negoziare un “piano di discontinuità” che facesse scomparire l’entità Fret SNCF e permettesse di evitare procedimenti giudiziari; oppure correre il rischio di andare in tribunale e di perdere, con l'obbligo di restituire 5 miliardi di euro, che avrebbero potuto portare alla liquidazione dell'azienda che impiega 5mila dipendenti.

Il ministro ha precisato che sono state fornite “garanzie” “affinché i ferrovieri possano restare nell'azienda” e “che tutti i viaggi attualmente effettuati in treno rimangano sul treno e non vadano sulla strada”.

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