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POLITICA – Nel corso di una gravissima audizione al Senato, Gabriel Attal ha avuto un pensiero per il suo cane. Sorprendente, visto che a prima vista il contesto non si prestava proprio a ciò. L'ex primo ministro è stato infatti interrogato questo venerdì, 8 novembre, sullo slittamento delle finanze pubbliche al quale è accusato di aver partecipato durante la sua permanenza a Matignon.
Dopo Bruno Le Maire del giorno prima, Gabriel Attal si è quindi sottoposto a un gioco di domande e risposte con i senatori. A volte il tono è alzato, come quando Jean-François Husson criticava il suo interlocutore per ciò che era “in negazione” : “Lei era responsabile della gestione del bilancio francese. Ascoltarti non costa mai nulla”, ha affermato il deputato eletto Les Républicains.
Cercando di giustificarsi sulle misure adottate per ridurre la spesa statale, Gabriel Attal ha citato l'aumento delle tasse sull'elettricità, il raddoppio delle franchigie mediche, il congelamento di 17 miliardi di euro di credito a venire… “Non credo che in passato, in un periodo di tempo così breve, un governo abbia individuato e osato realizzare così tanti risparmi”ha assicurato, di fronte all'incredulità di alcuni senatori seduti di fronte a lui. “Abbiamo fatto quello che potevamo. Non ho esempio di un Primo Ministro che abbia cancellato 10 miliardi di euro di credito durante l’anno, ha anche detto. L’ho fatto subito”.
Dati e il “kebab”, Dupond-Moretti e i “nems”
Gabriel Attal sottolinea di aver usato il termine « rigore » da febbraio. Il che avrebbe suscitato diffidenza, e perfino disapprovazione, da parte di alcuni osservatori e dell’opinione pubblica. Ma non solo. “Non mi ha reso popolare, anche tra i miei ministriha ricordato. Probabilmente hai visto sulla stampa che alcune persone volevano aggredire il mio cane per questo motivo”. Linguaggio sostenuto, tono serio, Gabriel Attal si riferisce qui a una frecciata attribuita a Rachida Dati.
A marzo, apprendendo che il suo bilancio rischiava di essere colpito da restrizioni di bilancio, il ministro della Cultura avrebbe detto al capo del governo: “Trasformerò il tuo cane in un kebab”. Un linguaggio fiorito al quale è abituata la sindaca del ricchissimo 7° arrondissement che, qualche settimana prima, si era rivolta in termini poco lusinghieri al ministro dell'Economia Bruno Le Maire: “Sei un gran pezzo di merda”. Sempre per motivi di calo dei crediti. Éric Dupond-Moretti aveva seguito l'esempio, dichiarando in tono scherzoso che anche lui stava pensando di trasformare Volta, il cane di Gabriel Attal, “ negli involtini primavera per i ristoranti cinesi”.
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Rachida Dati, infine, è tornata sull’episodio qualche giorno dopo. “A Matignon, quando Volta mi vede, fugge. Ho detto a Gabriel: “Al tuo cane non piacciono gli arabi!” Per sistemare le cose, gli manderò un invito.” ha dichiarato Partita di Parigi.
L'invito in questione è agli aperitivi per cani che organizza ogni due mesi nel suo quartiere, dove vengono offerte crocchette per i cani e patatine per i padroni. Un modo, pensa, per creare incontri e favorire scambi tra proprietari di cani.
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A fine aprile Volta si recò nei giardini del municipio… ma senza il suo padrone.
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