Entrambi i decreti sono stati siglati dal Presidente della Repubblica. Bruno Retailleau ha finito per vincere il discreto confronto tra lui e il suo predecessore, Gérald Darmanin. Al termine del consiglio dei ministri di giovedì 31 ottobre, Emmanuel Macron ha approvato la scelta del ministro degli Interni di nominare il tenente generale Hubert Bonneau e il prefetto dell'Isère, Louis Laugier, rispettivamente direttore generale della Gendarmeria nazionale (DGGN) e Direttore generale della Polizia nazionale (DGPN).
Questa doppia nomina segna l'epilogo di una guerra di successione iniziata in primavera, quando Darmanin ha utilizzato tutta la sua influenza presso l'Eliseo per garantire che queste due posizioni strategiche fossero affidate al generale Xavier Ducept, capo della gendarmeria dell'isola. -de-France, e al suo direttore di gabinetto, Alexandre Brugère. Ciò senza la determinazione del signor Retailleau di imporre immediatamente la sua autorità in una scelta decisiva per l'attuazione della sua politica di sicurezza.
Al suo arrivo al Ministero degli Interni, il 23 settembre, il nuovo inquilino ha scoperto questa spinosa questione nello stesso momento in cui si è infastidito per l'attivismo di Gérald Darmanin. La candidatura di Brugère, in particolare, pone serie difficoltà al suo gabinetto: come accettare di nominare la DGPN braccio destro di Darmanin, uomo di fiducia dell'ex ministro e interlocutore privilegiato dei sindacati di polizia che lui frequentava? per quattro anni?
Processo di consultazione
All'inizio di ottobre, il nuovo ministro dell'Interno ha quindi rilanciato un processo di consultazione e ha ricevuto personalmente diversi candidati, assistito dal suo capo di gabinetto, Franck Robine. “Lavora ma vuole prendersi il suo tempo e non farsi imporre candidati”insistevano coloro che lo circondavano. Quindici giorni dopo, lunedì 21 ottobre, per il suo primo colloquio faccia a faccia con il Presidente della Repubblica, Retailleau presenta la sua short list a Emmanuel Macron e ottiene il via libera dal Capo dello Stato: firmerà i decreti formalizzando le nomine di MM. Bonneau e Laugier.
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Il primo è un consenso nella gendarmeria. Ex capo del prestigioso gruppo d'intervento della gendarmeria nazionale (GIGN) dal 2014 al 2017, ex ministro degli Affari esteri e dell'Europa, ex direttore delle operazioni e dell'occupazione – la torre di controllo della gendarmeria –, il signor Bonneau presenta un profilo “molto operativo” che dovrebbe portarlo a definire gli orientamenti strategici e a incarnare l’istituzione. Spetta al suo numero due, il maggiore generale André Petillot, gestire un negozio di cui conosce a memoria i misteri. Un vantaggio notevole agli occhi dei gendarmi: saranno comandati da uno di loro, come avviene sistematicamente dal 2004.
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