Quando la visita di Macron in Marocco solleva paragoni con l’Algeria

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La visita di Stato del presidente francese Emmanuel Macron in Marocco non è passata inosservata in Francia, dove i paragoni e le critiche con l’Algeria sono stati presto al centro dei dibattiti televisivi.

Dopo alcuni anni di crisi diplomatica tra Marocco e Francia, questo viaggio di 3 giorni del presidente francese, la prima visita di Stato da quando è stato eletto presidente, ha suscitato molto rumore.

I commenti e le analisi di questa visita, dal programma ricchissimo e dal forte simbolismo, hanno fatto il giro del mondo, soprattutto nei Paesi vicini, come Spagna e Algeria.

Ma è stato in Francia che la visita del Capo dello Stato è stata più seguita, e sui televisori sono stati d’obbligo i paragoni tra il Marocco e la sua vicina, l’Algeria. E per una buona ragione, la riconciliazione tra Marocco e Francia ha provocato l’ira dell’Algeria, che ha ritirato il suo ambasciatore di stanza a Parigi.

Si torna alla posizione espressa dalla Francia sulla questione del Sahara, dove ora il sostegno alla proposta di autonomia del Marocco è ancora più affermato e le parole del presidente Emmanuel Macron non lasciano dubbi sul sostegno della Francia alla sovranità del Marocco su questo territorio.

Il presidente francese ha infatti ribadito davanti al Parlamento marocchino, come nella lettera indirizzata al re Mohammed VI il 30 luglio, che “presente e futuro” del Sahara avviene nel quadro della sovranità del Marocco, pur precisando che tale posizione non lo era “ostile a chiunque”, con chiaro riferimento all’Algeria.

Questa nuova posizione della Francia arriva anche dopo molteplici tentativi falliti di riavvicinamento con l’Algeria. Questo riavvicinamento auspicato da Emmanuel Macron fin dall’inizio del suo primo mandato quinquennale lo aveva costretto a “scegliere” l’Algeria piuttosto che il tradizionale alleato della Francia, vale a dire il Marocco.

Ma dopo due mandati, il capo dello Stato è stato costretto a rendersi conto che i suoi sforzi con l’Algeria erano e rimarranno vani. Questo è stato oggetto di numerose reazioni nei media francesi.

“Quando andiamo in Marocco siamo accolti molto bene. È un po’ il contrario, voglio dire, non è un paese come il paese vicino, che si basa sul risentimento contro la Francia. ha commentato l’avvocato, saggista ed editorialista francese Gilles William Goldnadel.

E per aggiungere: “Rendo omaggio – per una volta non sono critico – alla diplomazia francese che ha riconosciuto molto chiaramente il Sahara marocchino”.

Da parte sua, lo ha affermato l’editorialista Kevin Bossuet, intervenuto sul canale francese CNews“Rivolgendosi al Marocco, Emmanuel Macron ha finalmente capito che non c’era nulla da guadagnare dall’Algeria”. “Questo Paese ci insulta costantemente e dovremmo sottometterci? », si chiese invocando l’abrogazione dell’accordo franco-algerino del 1968 e la tassazione dei flussi finanziari verso l’Algeria.

Da parte sua, il ricercatore Gilles Delafon (Istituto Thomas More), invitato sul set del canale di notizie LCI, ha affermato che se esiste oggi un hub intelligente in Africa, è il Marocco nel nord del continente e il Sud Africa nel il sud del continente.

Rispondendo alla domanda del giornalista che chiedeva le ragioni della scelta del Marocco, il ricercatore ha indicato: “Perché è un Paese economicamente dinamico, perché è un Paese ricco di imprese, perché è un Paese che lavora moltissimo per il mercato africano. Se vuoi entrare nel mercato africano molto spesso devi passare dal Marocco, è un Paese intelligente. E penso che le aziende francesi, e lo vediamo, questo sia un elemento interessante e promettente. Non direi la stessa cosa dell’Algeria”.

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