Stupri di Mazan (F): “Mi ha offerto sua moglie in cambio del giardinaggio”

Stupri di Mazan (F): “Mi ha offerto sua moglie in cambio del giardinaggio”
Stupri di Mazan (F): “Mi ha offerto sua moglie in cambio del giardinaggio”
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Uno schizzo del processo per stupro di Mazan prodotto martedì 8 ottobre.

Afp

Dominique Pelicot, uno dei peggiori criminali sessuali degli ultimi decenni, “mi ha offerto sua moglie in cambio del giardinaggio”, ma io “ho rifiutato di andare” perché mi aveva avvertito che la stava drogando per farmi addormentare e per farmi addormentare. “Si è trattato di stupro”, ha detto martedì un testimone alla corte di Avignone, nel sud della Francia.

L’ex marito di Gisèle Pélicot ha reclutato 50 uomini su Internet per venire a violentarla, dopo averla drogata, per dieci anni a casa della coppia. Accettando che il processo fosse pubblico, Gisèle Pelicot, 71 anni, ha sollevato una potente ondata di sostegno per le vittime di stupro e violenza sessuale.

Un testimone che non è mai andato a Mazan

Jérôme B., 42 anni, è un camionista. Nel marzo 2020 è entrato in contatto, nello show “À son insu” sul sito coco.fr, ormai chiuso, con Pelicot, 71 anni, processato insieme a 50 coimputati in questo emblematico processo di sottomissione chimica e violenza femminile.

Il camionista risulta nel fascicolo perché identificato grazie all’hard disk su cui Pelicot ha archiviato le foto e i video degli stupri che ha commesso o fatto commettere per 10 anni nei confronti della moglie. Ma la cartella di Jérôme B. era vuota, dato che l’uomo non si era mai recato a casa della coppia a Mazan, una cittadina nel sud della Francia.

“È stupro e non sono d’accordo”

Sul banco dei testimoni, Jérôme B., contro il quale alla fine non è stata mossa alcuna accusa, spiega: “Mi chiede di fare lavori di giardinaggio e in cambio mi offre sua moglie. Gliel’ho proposto un sabato mattina, ha detto di no perché gli ha dato una pillola per farlo addormentare. Aggiunge che droga la moglie e la offre molto spesso agli uomini. Gli dico che è stupro e non sono d’accordo.

Sentito subito, Cyril F., il secondo “dossier vuoto” del caso, spiega di aver avuto anche brevemente uno scambio con Dominique Pelicot su internet. “Finché non mi ha detto che sua moglie avrebbe preso delle pillole e che probabilmente stava dormendo al mio arrivo”.

“Pensavo fosse un giovane che diceva delle sciocchezze, non pensavo assolutamente che qualcuno potesse drogare la moglie e ho tagliato corto”, dice questo impiegato statale di 48 anni, che non lo fa ricorda con precisione se Dominique Pelicot le ha detto che le somministrava i sonniferi di nascosto o se Gisèle li prendeva lei stessa.

51 imputati rischiano fino a 20 anni di carcere

“In ogni caso non ti ha detto: ‘Dai, partecipiamo ad uno stupro?’” mi chiede Nadia El Bouroumi, che difende un imputato. “Oh no”, ha risposto il testimone.

Per lo più perseguiti per stupro aggravato, i 51 accusati rischiano fino a 20 anni di reclusione penale. Diciotto di loro, tra cui Dominique Pelicot, risultano arrestati. Altri trentadue risultano liberi, l’ultimo, in fuga, processato in contumacia. Il processo durerà fino al 20 dicembre.

Video promemoria del caso.

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(afp)

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