Il nuovo presidente dell’Usam pronto al compromesso con l’Ue

-

È una svolta inaspettata: a due giorni dal congresso biennale dell’Usam (Unione svizzera delle arti e dei mestieri), Fabio Regazzi, il suo nuovo presidente, dice di voler dare “più importanza ai futuri trattati con l’Ue, perché sono essenziali per molte PMI. E questo anche se “ci sono ancora punti critici nel dossier europeo”, precisa in un’intervista alla “SonntagsZeitung” e nei titoli della giornata di TA Media. Ricordiamo che l’organizzazione mantello si è opposta fermamente all’accordo quadro con l’Unione europea (UE), che alla fine è stato abbandonato.

Il consigliere di Stato ticinese (Il Centro) rileva che “troppo spesso dimentichiamo che, oltre ai grandi gruppi, circa il 40% delle PMI lavora nell’export. Se lasciamo che i vecchi accordi con l’UE si indeboliscano invece di rinnovarli, le esportazioni verso l’UE diventeranno sempre più complicate”. Imprenditore lui stesso, si dice preoccupato anche per la mancanza di manodopera nel nostro Paese, cosa che trova difficile.

Fabio Regazzi è fiducioso che la sua organizzazione mantello accetterà il nuovo pacchetto di accordi negoziati tra Berna e Bruxelles e che “le possibilità di ottenere nuovi trattati europei sono intatte”. Ma ammette che molte PMI temono di vedere aziende straniere praticare il dumping salariale in Svizzera dopo la firma dei nuovi accordi: «Vogliamo evitare questo a tutti i costi. L’USAM sarà d’accordo solo se la protezione salariale sarà garantita al 100%”

Tra gli altri punti criticati finora dall’USAM c’è quello del ruolo della Corte di giustizia europea nella risoluzione delle controversie tra Svizzera e Ue. D’ora in poi l’organizzazione mantello “non avrà più alcuna obiezione di principio su questi punti”, ha detto.

-

NEXT “Banda di idioti ignoranti”, Élie Semoun perde la pazienza sui social contro gli studenti di Sciences Po