il governo ancora una volta sospeso dal verdetto delle agenzie di rating

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Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Bruno Le Maire, dopo il consiglio settimanale dei ministri all’Eliseo, il 24 aprile 2024. LUDOVIC MARIN/AFP

L’esecutivo sta lavorando per ridurre al minimo la scadenza, preparando al tempo stesso le menti delle persone a ciò che ritiene inevitabile. Venerdì 26 aprile in serata, due agenzie di rating, Moody’s e Fitch, dovranno pronunciarsi sulla qualità della firma francese, come fanno ogni sei mesi. Se la probabilità che l’agenzia Fitch, che un anno fa aveva abbassato il rating del paese, lo sanzionasse nuovamente è considerata bassa, quella di un rimprovero da parte di Moody’s è invece considerata plausibile. Anche quest’ultimo aveva lanciato un segnale discreto a fine marzo, sottolineando, in un breve commento, “i rischi inerenti alla strategia di bilancio a medio termine del governo, che si basa su ipotesi economiche e entrate ottimistiche, nonché su riduzioni senza precedenti della spesa”.

Questo esame di superamento complica l’agenda del governo, coinvolto per due mesi in un susseguirsi di cattive notizie sul fronte di bilancio. Nel giro di poche settimane, Bercy ha dovuto correggere quasi tutte le sue previsioni macroeconomiche eccessivamente ottimistiche: la sua stima del deficit pubblico per il 2023, previsto al 4,9% del Pil, si è rivelata molto inferiore alla realtà, ovvero al 5,5%. secondo i dati INSEE pubblicati il ​​26 marzo. Un divario derivante da una sovrastima delle entrate fiscali pari a quasi 21 miliardi di euro. La crescita prevista nel 2024 è stata ridotta dall’1,4% all’1% il 18 febbraio.

Infine, il disavanzo pubblico per il 2024, ancora previsto al 4,4% qualche settimana fa, è stato portato al 5,1% del Pil. Di fronte, Bercy ha promesso urgentemente 20 miliardi di euro di nuovi risparmi con effetto immediato, di cui solo una parte è stata dettagliata.

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La configurazione politica dell’Assemblea nazionale complica inoltre qualsiasi desiderio di riforma strutturale in grado di ripristinare la credibilità di bilancio a medio termine. In questa fase, solo l’imminente riforma dell’assicurazione contro la disoccupazione potrà rassicurare le agenzie.

Scarso effetto sulla capacità di prendere in prestito

Questi ultimi hanno finora mostrato una relativa clemenza nei confronti di Parigi, tenendo conto delle tensioni sociali durante la riforma delle pensioni e del dinamismo dell’economia francese rispetto ai suoi vicini. Ma anche nel campo presidenziale oggi vi sono dubbi sulla capacità del governo di guadagnare tempo. “La messa è detta, stiamo andando verso un degradoammette un peso massimo della maggioranza. Ma le cattive notizie delle ultime settimane non hanno avuto alcun effetto sui mercati, che le avevano già anticipate. »

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