La polizia antisommossa è intervenuta per la prima volta giovedì per sgomberare diversi posti di blocco nella capitale colombiana Bogotà e nei dintorni, durante il quarto giorno di proteste degli autotrasportatori contro l'aumento dei prezzi del gasolio.
Da lunedì, centinaia di camion e mezzi pesanti bloccano le strade di accesso a Bogotà e alle principali città del Paese, in risposta all'aumento di quasi il 20% del prezzo di un gallone di gasolio (3,8 litri), salito a 2,7 dollari.
“Dopo che il governo ha dato il via libera, la polizia ha iniziato a intervenire in cinque punti critici di Bogotà per rimuovere i blocchi”, ha affermato il sindaco della città, Carlos Fernando Galan, sul social network X.
La polizia antisommossa ha utilizzato gas lacrimogeni per rimuovere un blocco nel nord della capitale di 8 milioni di persone. Si è anche mossa attorno a una stazione degli autobus nel sud di Bogotà.
Nel suo ultimo rapporto di giovedì pomeriggio, la polizia ha segnalato la persistenza di 120 blocchi permanenti e 85 blocchi intermittenti, che hanno coinvolto quasi 6.000 persone e più di 2.000 veicoli in tutto il paese. In totale, sono interessate 135 città e paesi.
Secondo la polizia, sono state aperte una ventina di indagini penali e tre persone sono state arrestate.
Il capo di Stato colombiano Gustavo Petro ha presieduto giovedì un consiglio di sicurezza dedicato a questa crisi, durante il quale ha “ribadito la sua volontà di dialogare con questo importante settore dei trasporti”, secondo una dichiarazione del Ministero dei Trasporti.
In un discorso pronunciato mercoledì sera, il signor Petro ha denunciato uno sciopero guidato da “aziende” motivate da “interessi economici o politici”.
Dopo vari tentativi di dialogo con i sindacati dei trasporti, il governo ha proposto di moderare gli aumenti del prezzo del gasolio fino a dicembre.
Per saperne di più
Queste proposte sono state respinte mercoledì sera dai rappresentanti sindacali.
“Stiamo aspettando che tornino al tavolo delle discussioni”, ha affermato il Ministero dei Trasporti.
Secondo il sindaco di Bogotà, il mercato di Corabastos, il principale centro di approvvigionamento alimentare della Colombia, ha registrato un calo del 40% nel flusso di cibo ricevuto rispetto alla settimana precedente. “Stiamo iniziando a vedere segnali di un aumento dei prezzi”, ha affermato.
Nel frattempo, il direttore dell'Associazione colombiana dell'industria farmaceutica (ASCIF) ha affermato che circa il 30% delle spedizioni di farmaci in tutto il Paese sono state bloccate.
Ecopetrol, la compagnia petrolifera statale, ha annunciato la sospensione delle attività in almeno cinque campi di produzione petrolifera a causa di blocchi che impediscono “il normale sviluppo delle sue operazioni”.
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