Il Segretario di Stato per asilo e migrazione, Nicole de Moor (CD & V), si è sviluppato con i suoi servizi A “soluzione che consente il ritorno forzato in Afghanistan“, Secondo un comunicato stampa del suo ufficio rilasciato domenica. Invita il prossimo governo a integrarlo nelle sue politiche.
I ritorni forzati furono temporaneamente congelati nel 2021, quando i talebani prese il potere nel paese. Quattro anni dopo, la Commissione generale per i rifugiati e le persone apolide (CGRA) stima che molti richiedenti asilo afgani non siano a rischio di persecuzione nel loro paese. Più spesso di prima, le loro richieste vengono respinte.
I rendimenti volontari non si sono fermati, ma sono marginali. L’anno scorso, 19 persone sono tornate volontariamente. Gli afgani rappresentano la terza nazionalità in termini di richieste di asilo in Belgio, dopo palestinesi e siriani.
Nicole de Moor afferma di aver sviluppato una procedura negli ultimi mesi per consentire alle espulsioni di riprendere, senza dover cooperare con il regime talebano. “La soluzione è portare le persone in Afghanistan tramite Istanbul“, In dettaglio il suo ufficio in un comunicato stampa.
“I servizi belgi organizzeranno il rimpatrio a Istanbul, dopo di che i nostri partner sul terreno prenderanno il posto dell’Afghanistan.“La cooperazione con i partner turchi e i budget necessari dovranno comunque essere finalizzati dal prossimo governo, se decide di continuare su questo percorso.
“Priorità per i criminali”
Nicole de Moor vuole espellere le persone come una priorità “che hanno commesso atti criminali o che hanno causato fastidio“, Spieghiamo nel comunicato stampa.
Giovedì, la sig.ra De Moor prenderà parte a una riunione informale di giustizia europea e ministri degli affari interni. Ha intenzione di affrontare questo problema. La Germania ha ripreso le espulsioni del popolo afgano a Kabul lo scorso agosto, per la prima volta dal ritorno dei talebani.
Berlino focalizza anche la sua politica di ritorno sulle persone condannate dai tribunali. Secondo Médecins Du Monde, solo il 35% degli afgani che richiedono asilo in Belgio riceve una risposta favorevole. L’associazione ha denunciato la scorsa estate il “Terra di nessun uomo“In cui si trovano quando ricevono un ordine per lasciare il territorio, che è spesso impossibile da raggiungere.
Ha invitato il Belgio a concedere a queste persone uno status permettendo loro di lavorare e partecipare alla società, per evitare di spingere la popolazione dei rifugiati afgani in “situazioni di sopravvivenza precarie“.
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