NARRAZIONE – Quasi 2.000 cercatori d’oro illegali si sono trovati messi alle strette dalla polizia che intendeva arrestarli. Il faccia a faccia si è trasformato in una crisi umanitaria, provocando decine di morti, oltre a uno scandalo politico.
Volti e corpi emaciati fluttuanti in abiti logori e troppo cresciuti invasero gli schermi televisivi sudafricani. Queste sagome spettrali, ampiamente diffuse anche sui social network, sono quelle dei minatori salvati dopo mesi trascorsi nell’ombra e nel freddo delle gallerie minerarie, a centinaia di metri sotto terra. Smunti, si sistemano, e dopo lunghe privazioni finalmente mangiano e bevono per chi può. Altri semplicemente si sdraiano per ricevere i primi soccorsi prima di essere portati in ospedale.
A Stilfontein, una vasta regione mineraria d’oro situata a circa 140 km a sud-ovest di Johannesburg, la capitale economica del Sudafrica, queste scene si verificano quotidianamente da tre mesi, tenendo il Paese con il fiato sospeso. Dietro i sopravvissuti riusciamo a malapena a vedere i tumuli che delimitano «Nella fossa»il buco Zulu, un ex condotto di ventilazione di una miniera nel sito di Margharet. Minatori illegali…
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