dalla creazione alla deriva

dalla creazione alla deriva
dalla creazione alla deriva
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Per prima cosa il san Tiziano Dany Massicotte propone un’installazione la cui progettazione ha richiesto tre anni. Ci sono otto sculture cinetiche filmate dal vivo e presentate in forma video in un modello di biblioteca, ciascuna delle quali corrisponde a capitoli della creazione dell’universo. L’opera, che inizialmente si presenta come un teatro in miniatura, mira a rappresentare la genesi dell’universo.

Un’installazione “Leonardo da Vinci”.

“Ho utilizzato oggetti di uso quotidiano per questa rappresentazione: un lavandino e i suoi turbinii per l’universo, biglie per i pianeti, ecc. Immagini che tentano di spiegare i fenomeni cosmologici”, afferma l’artista che si è così riappropriato della conoscenza scientifica. Da notare che tutti i meccanismi sono stati realizzati a mano da qualcuno che si è evoluto nella meccanica automobilistica in un’altra vita. “Non c’è nessun taglio al computer, tutto è fatto alla vecchia maniera. Sembra molto Leonardo da Vinci!”, dice il designer.

Il visitatore è così chiamato a interrogarsi su ciò che vede, giocando sul confine tra realtà e finzione.

L’opera dell’artista Dany Massicotte, che appare inizialmente come un teatro in miniatura, mira a rappresentare la genesi dell’universo. (Dany Massicotte)

Ricordi di viaggio

Da parte sua, Chloé Beaulac era interessata alle relazioni complesse e sensibili dell’attaccamento dell’uomo ai luoghi, così come alle proiezioni e riflessioni umane che vi hanno luogo. Compilato nell’arco di circa un decennio, il suo corpus invita lo spettatore in un viaggio, in una deriva interiore grazie a questa serie situata al crocevia tra fotografia, stampa, disegno e pittura.

Utilizzando tecniche diverse, volevo che provassimo a ricordare, a rivisitare momenti del passato”, spiega l’artista Chloé Beaulac. Aggiunge che ogni volta che rivisitiamo un ricordo, possiamo scoprire emozioni diverse.

“Direi che è un lavoro sul ricordo e sulla memoria, è tutto ciò che resta dopo aver visto e vissuto tanto”.

— L’artista Chloé Beaulac

In questo progetto ha voluto ricreare la presenza di oggetti, un po’ come quelli che raccogliamo quando viaggiamo. “Per toccare le emozioni, ma anche le connessioni che si creano dentro di noi. Volevo lavorare con il materiale in un modo che dimostrasse la nostra relazione con ciò che rimane”. Il titolo della sua mostra evoca proprio questo lasciarsi andare quando si parte per un viaggio e ci si lascia “portare alla deriva” dal momento presente.

È possibile ottenere dettagli sulle due nuove mostre e pianificare la vostra visita visitando il sito web del centro espositivo Léo-Ayotte all’indirizzo www.leoayotte.ca

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