La stragrande maggioranza dei commercianti svizzeri teme la concorrenza delle piattaforme online asiatiche come Temu e Shein. Secondo un sondaggio, la conseguente pressione sui prezzi rimane la loro preoccupazione principale nel 2025.
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7 gennaio 2025 – 16:43
(Keystone-ATS) Secondo il barometro settoriale 2025 pubblicato martedì dalla Federazione svizzera del commercio al dettaglio, oltre il 60% delle aziende svizzere ritiene preoccupante o molto preoccupante lo sviluppo di piattaforme online come Temu, Shein o Amazon. L’associazione mantello del commercio al dettaglio svizzero ha intervistato 90 amministratori delegati delle aziende associate sulle loro prospettive e preoccupazioni per il 2025.
Inoltre, ben il 70% delle aziende intervistate avverte fortemente, o addirittura molto fortemente, il peso delle società asiatiche Temu e Shein sul commercio al dettaglio svizzero, mentre solo il 9% lo ritiene debole. Soprattutto le imprese di medie dimensioni del settore non alimentare avvertono molto duramente l’impatto di queste piattaforme. La pressione sui prezzi e la concorrenza che ne deriva restano la preoccupazione principale per il commercio al dettaglio svizzero nel 2025.
Nella top 5 delle preoccupazioni figurano anche la volatilità della politica globale (polarizzazione, sviluppi negli Stati Uniti e in Cina, guerre in Ucraina e in Medio Oriente), il torpore del clima dei consumi, la crescente pressione sui margini nonché la debole sviluppo economico osservato nei paesi vicini. Le PMI sono molto preoccupate anche per l’aumento generale della pressione normativa e per la carenza di personale qualificato.
Tuttavia, secondo il barometro della Federazione svizzera del commercio al dettaglio, il settore vede il nuovo anno in modo più positivo rispetto all’anno precedente. Ben il 79% delle aziende intervistate ritiene che nonostante le difficili condizioni generali il proprio fatturato rimarrà nella media anche nel 2025, mentre un anno fa più di una su tre si aspettava ancora un calo.
Non più del 4% si aspetta un risultato superiore alla media. Inoltre, il settore prevede un aumento medio dei prezzi dell’1,2% per l’intero 2025, ben al di sotto del 2,1% stimato l’anno precedente.