Dan Lilker, ex bassista degli Anthrax e membro fondatore degli Stormtroopers of Death (SOD), ha recentemente affermato di non rimpiangere i testi intenzionalmente provocatori e offensivi scritti dalla band negli anni ’80. In un’intervista per Rivista dell’urlatoreLilker ha affermato che i testi controversi di brani simili Parla inglese o muori et Fanculo il Medio Oriente erano parte integrante dello spirito ribelle e irriverente del gruppo.
“Sapevamo cosa stavamo facendo”
Alla domanda sulle controversie suscitate dai testi di SOD, Lilker ha risposto: “C’erano persone che volevamo far incazzare un po’, ma se non riuscivi a capire che eravamo solo provocatori… La gente non vedeva tutto. Avevamo anche una canzone sui postumi della sbornia e sul non avere il latte in frigo. Per Fuck The Middle East è ancora attuale”.
Lilker ha aggiunto: “Sappiamo che questo album non potrebbe essere pubblicato oggi. Ma in quel momento sapevamo cosa stavamo facendo. Non mi pento di nulla. Alcuni potrebbero aver pensato che fosse esagerato, ma non era così che eravamo nella vita reale. Era musica con testi che erano come un capello nella zuppa.
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Un gruppo provocatorio e pionieristico
Fondati nel 1985 da Scott Ian (chitarra), Charlie Benante (batteria), Dan Lilker (basso) e Billy Milano (voce), i SOD sono considerati una delle prime band a fondere hardcore punk e thrash metal, creando lo stile oggi noto come “thrash incrociato”. Il loro album Parla inglese o muori è diventato un punto di riferimento del genere, nonostante – o forse grazie – ai suoi testi controversi.