Bruce Springsteen e io siamo la stessa cosa

Bruce Springsteen e io siamo la stessa cosa
Bruce Springsteen e io siamo la stessa cosa
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Questo fine settimana ci sono stati molti grandi eventi nella regione PACA, per esempio mi esibivo venerdì sera ad Aix-en-Provence, alla Comédie d’Aix, e Bruce Springsteen era previsto al Vélodrome di Marsiglia. Quindi innanzitutto, per i miei fan, chi è Bruce Springsteen? Beh è un cantante americano, il cui vero nome è Bruce Springsteen, questo lo differenzia da Tex, che non si chiama Tex, perché nessuno si chiama Tex, avrei potuto chiamare il mio Tex da bambino, se avesse avuto un fratello gemello , che avrei chiamato Mex, quando avessi gridato i loro nomi affinché smettessero finalmente con le loro stronzate, avrebbe prodotto un piccolo effetto latino tra i Pastureaus.

Insomma, io e Bruce Springsteen abbiamo lo stesso background: siamo entrambi adorati da Nagui, entrambi ci chiamano il Boss, anche se sono io a soprannominarmi così, nei momenti in cui ho fiducia in me stesso, che è, due volte ogni decennio. Poi abbiamo piccole differenze, lui ha venduto 140 milioni di album, io no, ma ho una scusa, non ne ho pubblicati nemmeno uno, e allora, in un mondo diviso e fratturato, che senso ha insistere sulle differenze? abbiamo? Bruce ed io abbiamo tutto in comune, in ogni caso dobbiamo avere tanti punti in comune come Lisa Delmoitiez e Bin Laden o Julien Santini e un portasapone. Così piccolo. Anche se Santini giace nudo vicino al lavandino del bagno, se giace a pancia in giù, puoi riporre lì il suo sapone, resta da vedere se vorrebbe fare una cosa del genere senza andare in prigione.

Quindi, riassumendo, ho già fatto il mio spettacolo ad Aix, a differenza del resto del paese, suona alle 21:30 perché fuori è bello, quindi prima che la gente sia in terrazza, a Parigi a maggio se contiamo sul inizio dello spettacolo alle 17:00, siamo a posto. 10 anni fa, scommettevo molto sul riscaldamento, mi dicevo “Parigi farà caldo, avrei dovuto avere due gemelli, Tex-Mex”, ho comprato anche un twerke club, il MST-Club, a Pigalle , risultato, è il 27, compriamo maglioni, e il Roland-Garros, si farà sotto la flotta, Nelson Monfort, fradicio, sembrerà ancora l’ascella di un pensionato.

Tutto questo per dirvi che la serata ad Aix è stata magica, alla fine, una signora mi ha addirittura offerto una rosa, che ho alzato, che mi ha fatto sembrare un leader socialista dell’81, di riflesso, ho subito voluto tradire le mie convinzioni e condurre una politica di destra. E so cosa pensi di me, ti dici “è invincibile, è una macchina, come lo sono solo le vere star”, e immagina che a un quarto d’ora dalla fine ho perso la voce, tanto che il pubblico mi ha chiesto perché nel 2006 ho dato una testata a Materazzi in finale. Ho terminato con un filo di voce, sembrava l’episodio dei Puffi in cui Puffetta chiede gentilmente a Puffo Goloso se ha della salsapariglia rimasta nel congelatore.

E lì, tornando nella mia suite, mentre il servizio in camera mi portava una bistecca di tofu selvatico cacciato a mano da Hugo Clément, mi sono sentita fragile. Incredibile. Modificabile. Di breve durata. Mi sono detta “quindi anche il Boss può avere delle mancanze?”, mi sono sentita come una porno star quando l’erezione non arrivava perché aveva solo pensato alla carestia in Sudan.

A fine serata mi addormento, i lineamenti invecchiati ma tranquilli, vivo normalmente la giornata del sabato, cioè stando al sole, non so nemmeno quale sia la popolazione delle Bouches-du-Rhône lavorare, sapendo che fuori fa lo stesso tempo delle pubblicità del Club Med dell’88. Abbiamo l’impressione di vivere nel dono Prezzo giusto quando trovammo il prezzo di ventiquattro barattoli di piselli. Allora mi dico “beh, e l’altro Boss, il mio alter ego americano, come gli vanno le cose a Marsiglia?”, metto su BFM e poi lo shock si cancella. “Ah quel bastardo”, mi dico, “sporco imperialista yankee, peccato per il suo pubblico di nemici di Jean-Luc Mélenchon, bastava procurarsi i biglietti per i Cori dell’Armata Rossa”, sarebbero venuti se solo perché altrimenti Putin se li prende, gli toglie le corde vocali per farsele innestare, con 50 corde vocali quando urli fa impressione, e li manda sul fronte ucraino.

In effetti Springsteen, come me, ha avuto una perdita di voce, solo che non è un combattente, quindi ha dovuto prendere il primo medico gratuito su Doctolib, quelli disponibili per lo stesso giorno, spoiler, non sono i migliori , una volta ho persino curato un medico durante una consultazione. Quindi è stato cancellato, i biglietti rimangono validi, come si suol dire, e un giorno tornerà, ma era la sua unica data francese, e i fan hanno viaggiato così tante miglia per vederlo, deve essere terribile doverlo cancellare, soprattutto dato che Springsteen non è un rapper sotto Autotune, se non ha la sua voce, puoi sentirla subito, ecco perché vado solo ai concerti mimo, raramente c’è cancellazione. Anche nei mesi invernali esco.

Il resto da ascoltare e scoprire in video…

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