È morto all’età di 61 anni Steve Albini, musicista e produttore dei Pixies, dei Nirvana e di PJ Harvey

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Il musicista Steve Albini degli Shellac si esibisce sul palco durante il FYF Fest 2016 a Los Angeles, California, il 27 agosto 2016. MATT WINKELMEYER / IMMAGINI GETTY TRAMITE AFP

Steve Albini, musicista e produttore rock, è morto all’età di 61 anni per un attacco cardiaco, nella notte tra martedì 7 e mercoledì 8 maggio, nel suo studio di registrazione, secondo il suo team Electrical Audio, citato dal sito specializzato Pitchfork.

Fondatore del gruppo Big Black, cantante e chitarrista del gruppo Shellac fondato nel 1992, ma anche produttore, ha contribuito alla realizzazione di opere notevoli, come l’album Nell’utero dai Nirvana (1993), La surfista Rosa Folletti (1988), Liberarsi di me di PJ Harvey (1993), o anche Yangui UX O., da Godspeed You (2002). Ha collaborato, tra gli altri, anche con The Breeders, The Jesus Lizard e Mogwai. La sua band, gli Shellac, avrebbe dovuto pubblicare il loro primo album dopo dieci anni la prossima settimana, A tutti i treni, per il quale stava preparando un tour.

“RIP Steve Albini” (Riposa in pace)ha scritto sobriamente l’account ufficiale dei Pixies, pubblicando una sua foto in posa in studio davanti a un mixer.

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Coinvolto nella scena punk di Chicago

Steve Albini rifiutò il termine “produttore” e si rifiutò di ricevere royalties per gli album su cui lavorava. Ha chiesto che gli fosse attribuita la menzione “Registrato da Steve Albini” (“Registrato da Steve Albini”), un riferimento diventato leggendario nelle sue collaborazioni.

Steve Albini è nato nel 1962 a Pasadena, vicino a Los Angeles, California, è cresciuto nel Montana e si è innamorato della scena punk di Chicago mentre studiava giornalismo alla Northwestern University in Illinois. Da adolescente suonava in gruppi punk e scriveva all’università per una fanzine musicale chiamata Esposizione forzata.

All’inizio degli anni ’80, mentre era all’università, fondò la band post-punk Big Black, nota per i suoi riff graffianti e i testi violenti, oltre che per l’uso di una drum machine al posto di un vero batterista. Si trattava, già all’epoca, di un’innovazione controversa, da parte di un uomo la cui carriera sarebbe stata segnata da scelte rischiose. La canzone Cherosenedella durata di sei minuti e tratta dall’album Atomizzatore (1986), simboleggia particolarmente bene la rabbiosa identità del gruppo.

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Senza compromessi

Dopo aver guidato il gruppo di breve durata Rapeman, il cui nome (The Rapist) e i titoli delle canzoni erano controversi, all’inizio degli anni ’90 formò gli Shellac, un feroce gruppo noise rock, sempre punteggiato da suoni di chitarra percussivi e voci aggressive.

Nel 1997 ha aperto il suo studio, Electrical Audio, a Chicago. “Registrare è la parte che più conta per me: creo un documento che preservi parte della nostra cultura, il lavoro dei musicisti che mi hanno sceltoha dichiarato Custode L’anno scorso. Lo prendo molto sul serio. Voglio che la musica sopravviva a tutti noi. »

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Conosciuto per le sue produzioni d’avanguardia, la sua irriverenza senza compromessi e il suo aspro senso dell’umorismo, Steve Albini ha denunciato quelle che considerava pratiche di sfruttamento dell’industria musicale, in un saggio del 1993 intitolato Il problema con la musica.

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