Puff Daddy in “Le Monde”, da personaggio mediatico bling-bling a detenuto 37 452-054

Puff Daddy in “Le Monde”, da personaggio mediatico bling-bling a detenuto 37 452-054
Puff Daddy in “Le Monde”, da personaggio mediatico bling-bling a detenuto 37 452-054
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lI rapper sono abituati a prendere pseudonimi. Ma Sean Combs li avrà accumulati come nessun altro. Fin dai suoi esordi negli anni ’90, il New Yorker è stato chiamato Puff Daddy, Puffy, Diddy e P. Diddy. Un riferimento al soprannome “Puff” datogli da chi gli era vicino quando, da bambino, faceva i capricci, l’espressione « sbuffa e soffia » Senso “soffia come un bue”. È stato con questi soprannomi che è diventato uno dei rapper e produttori più famosi al mondo, un personaggio mediatico bling-bling, sigaro in bocca e diamanti al collo. Ma è il litigante Sean Combs ad essere al centro della notizia oggi.

Nel novembre 2023 è stato accusato dalla sua ex compagna, la cantante Cassie (vero nome Casandra Ventura) di diverse aggressioni (stupro, controllo psicologico, violenza). Ora è sotto indagine federale per possibile traffico sessuale, a seguito delle accuse di stupro mosse da diverse donne, che ha tutte negate.

I fatti sarebbero avvenuti durante serate da lui orchestrate, in cui circolava droga e giovani donne, talvolta minorenni, venivano costrette ad avere rapporti sessuali. A settembre è stato incarcerato nel Metropolitan Detention Center di Brooklyn, una delle prigioni più dure degli Stati Uniti, in attesa di processo.

La sua apparizione nelle pagine di Mondo rientra già nel registro delle violenze, anche se all’epoca non era di natura sessuale. L’1È Nel gennaio 1997, il giornalista musicale Stéphane Davet ha scritto un articolo su “Il rap americano stufo dei suoi padrini”. A quel tempo, la battaglia infuriava tra le scene musicali della East Coast e della West Coast; di quest’ultimo il cantante Tupac Shakur fu l’eroe, il suo assassinio, pochi mesi prima, in circostanze oscure segnò l’apice di questa rivalità. “Piovono insulti. E il giochetto assume le sembianze di una guerra tra bande. Alcuni sono particolarmente presi di mira, come Sean “Puffy” Combs o The Notorious BIG, responsabile dell’etichetta newyorkese Bad Boy Entertainment. » Il secondo verrà ucciso a sua volta, due mesi dopo.

Metodi scadenti

Il 25 novembre dello stesso anno, Stéphane Davet spiega il peso del rapper nell’industria musicale. “Oggi il “Re di New York” si chiama Sean Combs “Puff Daddy”. Proveniente dalla borghesia di Harlem, questo produttore rapper di 28 anni regna (…) sul nuovo impero della musica nera. » I suoi metodi non sono buoni. “Si dice che ora sia necessario pagare 10.000 dollari affinché Puff accetti di ascoltare i nastri che gli sono stati inviati. » A livello strettamente musicale, Il mondo non gli piace il New Yorker. Il 30 maggio 1998 Samuel Blumenfeld non esitò a descriverlo come “molto sopravvalutato”, accusandolo di aver trasformato Aretha Franklin, che aveva appena prodotto, in “Whitney Houston bis, vale a dire una macchina FM destinata a produrre successi e cantare sciocchezze”.

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