“Per i francesi è…

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Di Elsa Girard-Basset | Giornalista web

Pioniere del rap francese negli anni 2000, Diam ha poi compiuto una vera e propria svolta di 180 gradi ritirandosi dalla vita pubblica e convertendosi all’Islam. Una decisione di cui ha parlato raramente, ma sempre con profondità. Evocando in particolare i sentimenti dei francesi riguardo a questa decisione che, all’epoca, fu molto sorprendente.

Negli anni 2000 tutti i bambini e gli adolescenti canticchiavano almeno una volta “La boulette”, “Jeune demoiselle” o anche “Confessions nuits”. Arrivato come una bomba in un ambiente molto maschile, Diam’s si è rapidamente affermato come uno dei riferimenti del settore. Ma alla fine del decennio, la sua vita prese una nuova svolta: convertita all’Islam, si ritirò dagli occhi del pubblico.

Diam è onesto riguardo alla sua conversione all’Islam

Dal dicembre 2008, quindi, le sue apparizioni pubbliche sono state rare e le sue interviste ancora di più. Qualche anno fa, però, spiegò ad “Arab News” cosa l’aveva spinta a questo cambiamento di vita, evocando la reazione, a volte violenta, di una parte della popolazione francese:

Un giorno ho capito che tutto ciò che avevo, soldi, successo, potere, non mi rendeva felice. Ho iniziato a cercare la felicità, ero molto, molto triste. E mi sentivo solo. Stavo pensando al motivo per cui ero sulla terra. Sapevo che non si trattava di essere ricco o famoso, dal momento che tutte queste cose non mi rendevano felice. Così ho iniziato a cercare risposte alle mie domande.

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Per i francesi fu un grande shock. Mi vedevano come cantante, poi un giorno i paparazzi mi hanno scattato una foto mentre uscivo dalla moschea. La gente si chiedeva come fosse possibile che questa donna portasse il velo… Per loro era impossibile. E all’inizio non ne ho parlato ai media, perché non sapevo cosa dire, perché si trattava della mia fede. Ed era molto difficile da spiegare

Commenti completati in un’altra intervista, questa volta rilasciata a “Sept à quatre” nel 2022. Insistendo sul fatto che lei “non era solo un velo”, Diam ha confidato:

Diam’s è stata davvero una pietra miliare nella mia vita. È qualcosa che è lì, che esisteva agli occhi di milioni di persone. Non sono diventata Mélanie, sono diventata di nuovo Mélanie. Oggi vedo la gloria un po’ come un’ebbrezza: qualcosa di fortissimo che mi ha riempito all’improvviso, e poi è stato molto difficile scendere.

Ho fatto la scelta personale di velarmi. Quando mi sono convertita ero una donna single. Quando parliamo di musulmano non parliamo solo del velo. E poi non sono solo un velo. Sono una donna.

Chi voleva risposte le ha ottenute: quella di Diam non poteva avere ben chiaro il suo percorso personale, lei che pure non negava di aver sofferto di gravi problemi psichiatrici nel 2007, un anno prima della sua conversione. Oggi è una donna che si dice felice, serena e pacifica, che cresce la sua famiglia lontano dalle telecamere. Una scelta che gli fa comodo.

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