Qualche tempo fa ho scritto un articolo sul pilota che attualmente mi preoccupa di più, ma solo dal punto di vista fisico e visivo: Alex Rins. L'ufficiale Yamaha, molto più debole del compagno di squadra Fabio Quartararo, dà l'impressione di non essere più quello che conoscevamo prima. D’altronde il pilota che attualmente vive la situazione più disperata in MotoGP non è affatto Rins, ma Joan Mir. A questo punto è una cosa seria. Dobbiamo esaminare il suo caso.
Controproducente
Gli ultimi anni sono stati segnati da alcune, diciamo… prestazioni sorprendenti da parte dei piloti ufficiali. In precedenza, un pilota ufficiale rappresentava il meglio della MotoGP, in particolare di produttori come Yamaha e Honda. Poi c'è stata la disastrosa stagione 2022 di Franco Morbidelli in seno all'azienda del diapason. All’epoca dissi che era stato il peggior esercizio mai fatto da un autista di fabbrica nel 21° secolo. Ma nel 2023 Joan Mir è riuscita a fare ancora peggio, combinando cadute, risultati mediocri e infortuni. Tuttavia, la sua campagna precedente era molto meglio di quello che fa attualmente.
Raramente abbiamo visto un due volte campione del mondo lottare così tanto. Foto: Honda Repsol.
È molto semplice, non l'ho mai visto, e ti vedo arrivare: per me, visto il contesto, Luca Marini fa un lavoro decisamente migliore per il suo primo anno alla Honda Repsol. Innanzitutto l'italiano ha segnato 14 punti, contro i soli 21 di Mir: non si può dire che la differenza sia così enorme. Allora, Mir, un campione del mondo della MotoGP (questo è un fattore aggravante) è presente in Honda da quasi due anni e, soprattutto, è solo in calo! Esatto, è di questo che parleremo.
Non userò nemmeno frasi lunghe per cercare di sottolineare la drammaticità della cosa, basteranno i numeri. In questa stagione, Mir ha gareggiato in diciotto gare domenicali, tutte tranne una. IOl'ha lasciato cadere nove volte. Il campione del mondo MotoGP 2020 è caduto tante volte quante ha terminato i Gran Premi. Ovviamente è il numero 1 per numero di cadute in gara.
Quello che fa è effettivamente controproducente, perché non vedo come un pilota che sta così spesso a terra – e, di conseguenza, che non riesce a riportare tante informazioni quanto chi finisce i test – possa aiutare la sua squadra a rialzarsi. . In questo preferisco di gran lunga l’approccio di Luca Marini che, nonostante una velocità inferiore, pensa solo al lungo termine e riportare la Honda sul gradino più alto del podio.
Come spiegare la netta differenza con Johann Zarco, che ha anche scoperto la macchina? Ancor peggio, come spiegare che Takaaki Nakagami alla fine della gara abbia dieci punti più di Mir in classifica generale?
Un approccio pericoloso… che non paga più
Ogni fine settimana, e talvolta due volte al fine settimana, vediamo apparire una piccola tavoletta che ci informa che Joan Mir è caduta. Raramente ci vengono mostrati i suoi errori, perché è troppo in basso nella classifica per occupare spazio in onda, ma penso che alcuni di loro siano piuttosto violenti. La MotoGP attuale non perdona, una caduta può mettere a repentaglio la carriera di un pilota. Storicamente la cosa peggiore da fare è spingere al limite una MotoGP carente di prestazioni per cercare di recuperare il suo deficit rispetto alle altre.. Il più delle volte finisce in ospedale, come è avvenuto per Marc Marquez dal 2020 al 2023, e questo è solo l’esempio più recente. Quello che non capisco è che Mir è stato già pesantemente colpito durante la stagione 2023, eppure non cerca di calmarsi.
Joan Mir è quello giusto per portare la Honda? Non credo. Foto: HRC
Dall'inizio di questo tour oltreoceano non restano che le sue cadute, la sua velocità è aumentata vertiginosamente. Luca Marini è spesso davanti a lui al traguardo, attualmente in una serie di quattro gare consecutive finite a punti. Mir, dal canto suo, non è mai riuscito a metterne insieme più di due in questa stagione. Anche in qualifica a volte fa paura: in Australia c'era quasi un secondo di differenza, a favore ovviamente dell'italiano.
Un futuro sereno?
Quello che fatico a capire la Honda è che non sentiamo mai voci sul futuro di Mir. Nessuna comunicazione, nessun rumore nel corridoio che suggerisse il suo sfratto. Da quanto aveva lasciato intendere all'inizio dell'anno, non aveva altre offerte interessanti. Ma l’azienda con l’ala d’oro non mette mai in discussione il suo status? Ho ancora in mente le dure parole del management Yamaha nei confronti di Franco Morbidelli, mentre stava finendo le gare!
Sono curioso di sapere cosa ne pensi della sua immagine e del suo futuro in MotoGP. Raccontamelo nei commenti!
Come promemoria, questo articolo riflette solo il pensiero del suo autore e non dell'intero team editoriale.
Luca Marini è andato avanti. Foto: HRC
Foto di copertina: HRC