Aziende pubbliche nel mirino del presidente della Repubblica: no alle svendite, sì al rilancio

Aziende pubbliche nel mirino del presidente della Repubblica: no alle svendite, sì al rilancio
Aziende pubbliche nel mirino del presidente della Repubblica: no alle svendite, sì al rilancio
-

Nella sua determinazione a condurre la “guerra di liberazione” della Tunisia contro la speculazione, l'appropriazione indebita e la corruzione affinché il popolo riacquisti le ricchezze e le proprietà saccheggiate, il Presidente della Repubblica non perde occasione per ribadire il suo desiderio di portare a termine la sua opera di risparmio la fine delle dinamiche socio-economiche.

La Stampa— È in questo quadro, quindi, che si moltiplicano le iniziative volte a riportare in vita un buon numero di aziende che un tempo costituivano veri e propri gioielli dell'economia nazionale, da qui le energiche misure per rimettere in piedi le aziende che lo fanno sono stati degradati da lobby malvagie con l’evidente scopo di appropriarsene al prezzo più basso con il pretesto che non sono più utili o vantaggiose per lo Stato e la comunità.

Così, il Capo dello Stato ha affermato, in numerose occasioni, che non si tratta di cedere aziende pubbliche a privati ​​dopo che forze occulte le hanno distrutte con sotterfugi machiavellici, come è avvenuto, in passato, per alcune aziende qualificate, qualche anno fa. fa, come fiori all'occhiello dell'industria del paese.

Abbinando i fatti alle parole e senza perdere tempo, il presidente Kaïs Saïed ha appena incontrato, quattro giorni fa, il ministro dell'Industria al quale ha dato precise istruzioni sulla necessità di trovare soluzioni urgenti per molte aziende industriali che hanno chiuso i battenti dopo che le loro attrezzature erano state cedute a privati ​​nell'apparente contesto di vendite “pubbliche”.

Non si tratta però di casi isolati, ma di una pratica pianificata che comporta la cessazione delle attività di numerose aziende con tutto ciò che ciò comporta in termini di perdita di posti di lavoro e peggioramento della disoccupazione. E non mancano purtroppo gli esempi, tra cui il complesso industriale di Mazzouna, nel governatorato di Sidi Bouzid, lo storico mulino di Dahmani, nel governatorato di Kef, che ha visto la luce oltre un secolo fa pur essendo considerato, all'epoca, come uno dei migliori frantoi per qualità produttiva.

Va notato che questa chiusura fu decisa decenni fa, sostenendo che fosse obbligata dal fatto che doveva essere risanata e ristrutturata come tante altre strutture collocate nello stesso contesto.

Insistendo sulla necessità e perfino sull'urgenza di rilanciare tali istituzioni e di rilanciarle sul mercato qualificandole come ricchezze svendute, il Capo dello Stato ha ribadito che il dovere nazionale esige che le donne tunisine e i tunisini riacquistino il loro diritto naturale alla il lavoro, un diritto e un obiettivo rivendicato dal popolo durante la Rivoluzione del 17 dicembre 2010.

Affermando che si tratta di una riattivazione delle industrie locali, il Presidente della Repubblica ritiene che queste imprese costituiscano una solida base per rafforzare il tessuto economico e, ancora una volta, una potente leva per soddisfare le aspettative dei cittadini, il che rende prioritario non farlo essere rinviato.

È opportuno ricordare la visita effettuata dal presidente Saïed, all'inizio di quest'anno, alla sede della Società Nazionale Cellulosa e Alfa Carta (Sncpa), avvenuta dopo quelle effettuate alla società El Fouledh, Stil o anche la Tunisian Sugar Company.

Inoltre, con questa visita, Kaïs Saïed ha potuto infondere nuova vita a questa azienda che, secondo lui, è in difficoltà a causa della mancanza di trasparenza e di corruzione, come hanno affermato i dipendenti che hanno parlato dei fallimenti nei lavori di manutenzione, della acquisto di attrezzature non conformi e problemi di reclutamento.

In ogni caso, con la consueta coerenza di idee e preoccupazione per la realizzazione delle sue azioni, il Capo dello Stato dimostra la sua incrollabile volontà di riuscire nella sua missione di capo dello Stato e, soprattutto, di essere fedele al suo approccio e alla risposta del suo progetto alle aspettative della gente.

-

PREV Qual è stato il gol più bello del PSG a dicembre?
NEXT Amsterdam: cinque uomini condannati per attacchi antisemiti a margine della partita Ajax-Maccabi